Proponiamo un percorso pedonale urbano in tre tappe (il museo della battaglia, il monumento di Piazza Plebiscito, il monumento sulla piazza del Cimitero) e un percorso in auto nei dintorni della città, che tocca il porto, il cimitero canadese, il fiume Moro e la Casa Berardi.

Punto di partenza è l’ex Convento di Sant’Anna in Corso Garibaldi. Qui è stato allestito il Museo della battaglia di Ortona per ricordare le vittime civili e i caduti canadesi e tedeschi e per documentare l’importanza storica che la battaglia ebbe nel panorama della campagna d’Italia e nella strategia militare della seconda guerra mondiale. Il percorso tematico che caratterizza l’allestimento del MuBa 43 si articola in tre sezioni: la prima è dedicata ai civili ortonesi che hanno subito la guerra; la seconda è dedicata alle due forze sul campo di battaglia, i canadesi e i tedeschi; la terza sezione, più riflessiva, analizza la strategia militare che ha ispirato la battaglia e la concatenazione delle singole azioni. La visita è resa appagante dal largo uso del sonoro, dalle proiezioni audiovisive, dall’uso d’immagini di grande formato e da un accurato plastico che descrive l’andamento della battaglia in città. Il museo propone anche una saletta per il raccoglimento e la preghiera. È possibile visitare virtualmente il museo attraverso il sito dedicato (www.battagliadiortona.it) che offre un’ampia galleria fotografica, la ricostruzione storica della battaglia, la visione delle sale e una piccola libreria con libri e cartoline.

Usciti dal Museo si percorre il Corso Garibaldi e si raggiunge la Piazza Farnese per affacciarsi dall’alto sul mare e la zona portuale. Traversate la Piazza della Repubblica (una lapide posta sulla facciata del Municipio riporta la motivazione della Medaglia d’Oro al valor civile concessa alla città) e la Via Cavour si giunge nella Piazza del Plebiscito, antica Porta del Carmine e capolinea degli autobus.

Al centro della piazza, sotto un ulivo, un suggestivo monumento intitolato “il prezzo della pace” ricorda il sacrificio dei soldati canadesi per la liberazione della città. Una mappa dell’Italia e testi trilingue collocano la battaglia di Ortona nel contesto della campagna d’Italia. Pochi passi conducono al vicino Parco Ciavocco dove è stato sistemato un carro armato Sherman, dono alla città degli ex combattenti canadesi.

La terza tappa è il piazzale del Cimitero, che si raggiunge percorrendo la Via Roma e deviando sulla destra all’altezza di una croce in ferro. È stata qui ricollocata una grande composizione in ceramica, dipinta da Tommaso Cascella e dedicata alle vittime civili della battaglia di Ortona. I sei pannelli rievocano con grande efficacia lo sfollamento dei civili dai paesi del Sangro, le scene della città di Ortona distrutta dalla battaglia, le stragi dei civili. Al centro è una toccante “Pietà”.

In auto si scende alla Marina. La fama del porto di Ortona è legata a un episodio ricordato da una lapide posta all’inizio della banchina: “da questo porto la notte del 9 settembre 1943 l’ultimo re d’Italia fuggì con la corte e con Badoglio consegnando la martoriata patria alla tedesca rabbia. Ortona repubblicana dalle sue macerie e dalle sue ferite grida eterna maledizione alla monarchia dei tradimenti, del fascismo e della rovina d’Italia anelando giustizia dal popolo e dalla storia nel nome santo di repubblica”.

Proseguendo lungo la Via della Cervana, tra l’area portuale e la ferrovia, si costeggia il Lido Saraceni e ci si immette in direzione sud sulla strada statale n. 16 “Adriatica”. Al km 474,1 una deviazione sulla sinistra conduce sulla collina di San Donato. Qui, affacciato sul mare, è il cimitero di guerra canadese. Il Moro River Canadian War Cemetery accoglie i 1615 caduti della battaglia di Ortona. Il cimitero è stato costruito e curato dalla Commonwealth War Graves Commission ed è stato progettato dall’architetto Louis De Soissons. Un giardino sereno e ordinato ospita le pietre tombali. Su molte di esse il nome del caduto è accompagnato da toccanti scritte di umana pietà. Una per tutte: To have, to love and then to part is the greatest sorrow of a mother’ heart.

Ripresa l’Adriatica, al km 476 si valica il Moro. Dal ponte sul fiume e dalle stradine laterali si osserva con chiarezza la configurazione della valle, profondamente infossata tra due alti ciglioni. Si possono così intuire la difficoltà delle truppe alleate nel superare la linea difensiva che i tedeschi avevano approntato dopo la ritirata dal Sangro. Un’ulteriore analisi della dinamica della battaglia di Ortona è possibile se raggiungiamo l’ultima tappa del nostro itinerario: Casa Berardi. Ripercorriamo l’Adriatica all’indietro e, seguendo la segnaletica per l’Autostrada, imbocchiamo la strada provinciale “Marrucina” in direzione di Orsogna. Dopo circa un chilometro diventa visibile sulla sinistra la profonda gola del torrente Saraceni, teatro degli assalti alleati alla linea fortificata tedesca e nota sulle mappe militari come “The Gully”. L’incrocio successivo con le strade d’accesso a San Leonardo e a Villa Grande, noto come il Quadrivio” (“Cider Cross”), fu anch’esso obiettivo militare assai conteso durante la battaglia. Esattamente in coincidenza del km 4, una breve deviazione (segnalata) sulla sinistra ci conduce a Casa Berardi, alta sul burrone e teatro di un’epica battaglia. L’impresa dei soldati canadesi è ricordata da un monumento al 22° Reggimento e da una lapide al Capitano Paul Triquet.

Itinerario
A piedi sui luoghi della battaglia:
>>  Ortona: un tour tra le memorie della battaglia
>>  Orsogna: a piedi sull’antico tratturobat_9_luoghi_battaglia.htmlbat_9b_Orsogna.htmlbat_9b_Orsogna.htmlshapeimage_4_link_0shapeimage_4_link_1shapeimage_4_link_2shapeimage_4_link_3shapeimage_4_link_4
Indice passeggiate

Ortona: un tour tra le memorie della battaglia

Ortona e la Valle del Moro - 1943: le battaglie di Ortona e Orsogna

A piedi sui luoghi della battaglia

Campi di battaglia

Sentieri di guerra e di pace in Abruzzo

Itinerari