La gravina di Castellaneta

Castellaneta custodisce le memorie di celluloide del suo nativo divo del “bello” italico, quel Rodolfo Valentino che ammaliò il pubblico femminile dei primi del Novecento con la forza seduttiva del suo sguardo magnetico da latin lover. Ma la fama di Castellaneta è anche legata alla sua geografia, a quel suo centro storico appollaiato al sommo di uno spalto della gravina. Chi percorre le strade e i vicoli del centro antico gode l’emozione di affacciarsi sulla gravina nei pressi di piazza Marconi, in fondo a via Muricello e lungo la discesa di via Caporlando. Qui la vista panoramica spazia sul fondo e sul versante orientale del canyon imponente, suggestivo, aspro e impervio. I villaggi di Santa Maria del Pesco e di Santo Stefano ospitati tra le rocce della gravina e la chiesa rupestre del Padre Eterno sono difficili da raggiungere e certamente non valorizzati. Proponiamo allora una passeggiata facilissima lungo la pista ciclabile inaugurata nel 2012 che sfrutta il percorso della vecchia linea ferroviaria Bari-Taranto. Il percorso ciclo-pedonale sorvola su due ponti le gravine di Castellaneta e Palagianello e offre così un duplice colpo d’occhio sul paesaggio rupestre jonico.

L’itinerario


Si esce da Castellaneta sulla via Appia in direzione sud, verso il mare. Si sottopassa la nuova ferrovia e subito dopo, al km 616,800 si svolta a destra su una stradina asfaltata nei pressi di una grande vasca d’acqua. Qui si parcheggia. Pochi passi su un sentiero al margine di un campo conducono sulla massicciata della vecchia linea ferroviaria. I binari sono oggi sostituiti da un’ampia pista destinata a ciclisti e podisti che ha riscosso immediatamente un grande successo. Si va a destra a percorrere il ponte di Santa Lucia che scavalca la gravina, affiancato al nuovo grande ponte ad arcata unica della linea ferroviaria Taranto-Bari. Lo sguardo spazia sulla parte alta e su quella bassa della gravina e sul profilo del borgo antico di Castellaneta. Con un po’ d’attenzione si individua il complesso rupestre, articolato su più piani, sul ciglio orientale, che comprende i resti di una chiesa, abitazioni, cisterne e rampe di collegamento. Altre grotte sono visibili sui due versanti e sul fondo percorso dal torrente. Al termine del ponte, il tracciato ciclo-pedonale sottopassa con una doppia curva il ponte nuovo e procede placidamente verso est. È una passeggiata per contemplativi, in vista del mare, che traversa vasti uliveti e pergolati ed è accompagnata dal volo a “spirito santo” dei falchi di gravina. Il silenzio è talvolta interrotto dal fragore dei treni e dal rombo degli aerei militari. S’incrociano ciclisti e podisti, solitari o in gruppo. Dopo un vecchio casello ferroviario in disuso si passa sotto l’autostrada e si raggiunge il ponte sulla gravina di Palagianello. Si può ammirare qui il grande insediamento rupestre che fa da fondamenta al paese moderno dominato dal castello. Nuovi edifici destinati all’accoglienza turistica e all’educazione ambientale introducono alla parte alta di Palagianello. Il percorso è lungo 2,5 km e richiede 45 minuti, che si raddoppiano con il ritorno. Il tracciato qui descritto è un’ottima bretella di collegamento tra i due paesi e il riferimento per passeggiate esplorative delle due gravine. Il ponte di Castellaneta consente di accedere alle strade sterrate che percorrono il ciglio orientale della gravina, sia verso nord di fronte al centro storico, sia verso sud in direzione del villaggio rupestre e delle numerose masserie. Il ponte di Palagianello  permette di accedere sia al parco del Casale, sul versante occidentale, sia al villaggio rupestre sotteso al castello e alla chiesa della Madonna delle Grazie sul versante orientale.

Per approfondire

Si può iniziare dalle pagine dedicate a Castellaneta e alle sue chiese rupestri sul sito www.habitatrupestrepuglia.it. Chi è interessato all’approccio naturalistico potrà utile consultare la Guida naturalistica delle Gravine – Laterza, Ginosa e Castellaneta scritta da Violante, Scarati e Tedesco. Cinefili e appassionati di Rodolfo Valentino troveranno dovizioso il sito

www.fondazionevalentino.it e il Museo a lui dedicato.

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