La gravina di Palagianello

Meno nota e più piccola delle altre città rupestri dell’arco jonico, Palagianello incarna però un equilibrio ottimale tra le risorse di cui dispone. Risulta perfetta l’integrazione tra la città costruita e le sue fondamenta rupestri; non c’è iato nella transizione dalle case alle lamìe e alle grotte, come è evidente osservando l’insieme urbano dall’altro versante della gravina. Perfetta è la fusione tra la vegetazione del burrone, le grotte scavate e le chiese rupestri. Le decine di piante tipiche della macchia mediterranea sono state individuate, segnalate e descritte. Seguendo i sentieri che traversano la macchia, a sorpresa, si scoprono le cripte, gli stazzi, le case scavate e le opere dell’uomo. Pregevole è poi il grande lavoro di restauro ambientale che ha reso più agevole e piacevole la visita della città, la discesa in gravina e l’uso del parco attrezzato. L’escursionista, infine, può utilizzare la rete di sentieri proposta dal parco. Esemplare è il percorso ciclo-pedonale che riutilizza la massicciata della vecchia ferrovia e che collega il centro del paese con il ponte sulla gravina di Castellaneta. Come pure ricco di suggestioni è il percorso che collega le due gravine. Qui proponiamo un percorso ad anello che consente l’esplorazione della gravina e dei diversi ambienti rupestri.

L’itinerario


Si sale lungo il corso alla parte alta di Palagianello, dove un arco dà accesso alla bella piazza restaurata della chiesa di San Pietro e al Castello rinascimentale. Dal castello si va a sinistra ad affacciarsi sulla gravina. Per l’una o l’altra delle stradine accessibili tra le bianche case dello spalto s’inizia la discesa traversando una fascia di transizione costituita da grotte integrate da strutture murarie ancora utilizzate come laboratori e depositi. Si traversa una fascia di vegetazione: le piante sono individuate e descritte da pannelli informativi a comporre un grande orto botanico. Giunti sul fondo della gravina si cerca sulla parete di fronte, a destra della scala di ferro della condotta, un sentiero individuato da una staccionata di legno che inizia la salita zigzagando nella macchia tra le piante e le rocce. Poco prima di raggiungere la sommità, una breve deviazione porta sul piazzale della cripta di Santa Lucia. La porta della chiesa rupestre è decorata da una lunetta semicircolare cieca. L’interno è articolato in tre spazi successivi: il nartece d’ingresso, l’aula destinata ai fedeli e il bema per le celebrazioni. Tornati sul sentiero principale, si sale in breve all’ampia terrazza panoramica sulla gravina dove, sotto i pini di Aleppo, sono collocate la casa del parco e le diverse strutture di accoglienza del Parco del Casale. Numerosi pannelli didattici aiutano a comprendere il contesto e a osservare l’integrazione del paese di Palagianello con gli ambienti rupestri sottostanti. Si segue ora il largo percorso ciclo-pedonale attrezzato anche per i disabili. A un bivio si lascia la strada e si va a destra a traversare un terrazzino pietroso. Un sentiero protetto scende nella macchia e va a raggiungere l’ampio complesso rupestre dello Jazzo Rivolta, che merita una visita accurata. La chiesa rupestre dello stazzo si articola in quattro ambienti: il nartece, l'aula con abside rettangolare e due parecclesion. La chiesa non ha decorazione dipinta e presenta nel fondo dell’abside una nicchia con tre croci incise. Ripresa la discesa, si segue un sentiero, sempre protetto dalla staccionata, ma che presenta tratti gradinati (pedagne) che richiedono un pizzico d’attenzione. Giunti sul fondo, si traversa la condotta idrica all’altezza di un bottino. La risalita segue un sentiero fiancheggiato da un largo muretto di pietra a secco che dà accesso a diversi ambienti rupestri collocati su piani successivi. Il sentiero termina sul piazzale di fronte alla bianca chiesa della Madonna delle Grazie. Visitati i complessi rupestri vicini, sotto le cave incombenti, sulla Via del santuario, fiancheggiata da abitazioni e stalle restaurate, si torna al Castello e al cuore della città.

Per approfondire

Il sito istituzionale del Comune di Palagianello

(www.comune.palagianello.ta.it) contiene un ampio e accurato dossier documentario sui beni culturali del paese, con una particolare attenzione alla descrizione delle chiese rupestri e delle masserie insediate nel territorio comunale. Essenziale è il volume L'insediamento rupestre di Palagianello di Roberto Caprara (Firenze, 1980).

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