Siracusa underground

L’arrivo a Siracusa trasmette subito la sensazione di esser giunti in una delle grandi capitali del Mediterraneo. Se poi si visita la città quella sensazione si materializza nel continuo mutare dei fondali storici e nello stupore di fronte ai monumenti di tante lontane civiltà. La visita diventa un’escursione su antiche pietre bianche lanciate tra cielo e mare. Lo dirà il favoloso tonno di Bacchelli: «ed ecco apparire sul mare il bianco castello e il suo opposto capo dell’Isola. Era la greca, araba, normanna e spagnola Siracusa. Ecco aprirsi il golfo incomparabile su cui la città posa agiatamente e gloriosa, e lo circondano gli armonici colli». Siracusa è oggi Patrimonio dell’Umanità. E merita dunque una visita integrale, che congiunga il Castello Maniace al Castello Eurialo e il dito di Ortigia alle memorie di Neapolis. Noi però suggeriamo qui un percorso nascosto, sotterraneo, sepolcrale. Un itinerario ipogeo dove risuonano ancora i remoti sospiri dei prigionieri rinchiusi e i lamenti dei sopravvissuti. Un’escursione nel mondo nascosto delle latomie e delle catacombe, in quel mondo di pietra scavata che è un segno potente e diffuso dell’identità di Siracusa.

L’itinerario

Le latomie fasciano con un lungo arco tutta la pianura costiera e il centro di Siracusa. Il percorso che le collega è una sorta di balcone, una terrazza calcarea che consente di affacciarsi sul panorama urbano e di avere un’idea complessiva della città e del suo sviluppo. Le latomie sono infatti originariamente delle cave di pietra, dalle quali provengono i materiali utilizzati per l’edificazione della città antica. Sono immense cavità coperte e sotterranee che fanno oggi da quinte e da fondale roccioso ai quartieri urbani. Addirittura celebre è la grandiosa Latomia del Paradiso che si visita all’interno del Parco monumentale della Neapoli. Custodisce l’Orecchio di Dionisio, una sinuosa grotta rastremata verso l’alto, vagamente a forma di orecchio umano, che secondo la tradizione consentiva al tiranno di ascoltare, grazie alla perfetta acustica, quanto i prigionieri dicevano tra di loro, anche a bassissima voce. Le latomie furono infatti riutilizzate come carceri secondo quanto è attestato nelle narrazioni di Tucidide e Cicerone. La latomia ospita anche la lunga Grotta dei Cordari utilizzata per secoli dai fabbricanti di corde e la Grotta del Salnitro dalla volta crollata. Una galleria raggiunge la piccola Latomia dell'Intagliatella, caratterizzata da un alto pilastro isolato al centro, mentre un successivo arco tagliato nella roccia dà accesso alla Latomia di Santa Venera, trasformata in un giardino ricco di vegetazione subtropicale. Nelle vicinanze è la necropoli di Grotticelli, con numerose tombe scavate nella roccia e due notevoli colombari dalla monumentale facciata costituita da un frontone poggiante su semicolonne doriche. Se il Teatro Greco non ha certo bisogno di presentazioni, merita una citazione la caratteristica Via dei Sepolcri, una trincea rocciosa le cui pareti verticali ospitano nicchie votive ellenistiche e tombe bizantine. La Via conduce in continuità alla terrazza del teatro, anch’essa scavata nella viva roccia, dove, insieme alla magnifica vista del teatro, si osservano nicchiette rettangolari per gli ex voto, un’ampia grotta collegata all’acquedotto e altri ipogei bizantini a pianta cruciforme. Più a est si trovano le Latomie del Casale e Broggi utilizzate probabilmente per la costruzione della Neapolis e ancora più a est il grande complesso della Latomia dei Cappuccini, ricco di vegetazione e di rocce dalle forme bizzarre. Le latomie siracusane non sono sempre accessibili. Il rischio di crolli, i lavori di restauro e messa in sicurezza, costringono alla soluzione più semplice, quella della chiusura al pubblico anche per lunghi periodi. Conviene dunque accertarsi preventivamente delle aperture, degli orari e dei permessi.

L’identità di Siracusa è poi fortemente legata alle sue tre catacombe, quelle di Vigna Cassia, di Santa Lucia e di San Giovanni. La città possiede infatti il patrimonio paleocristiano sotterraneo più rilevante dopo Roma. L’area funeraria della Vigna Cassia è costituita da un cimitero di comunità e da cinque ipogei privati, ricavati mediante l’allargamento di un antico acquedotto e lo scavo di loculi rettangolari e il riadattamento delle preesistenti cisterne. Di rilievo è il ciclo di affreschi ispirato ai motivi cristiani della morte e della risurrezione e in particolare ai pavoni, alla vicenda del profeta Giona, a Daniele nella fossa dei leoni e alla storia di Lazzaro. La catacomba sotto la piazza di Santa Lucia è anch’essa articolata in un cimitero di comunità e in loculi privati, ma è stata compromessa dai lavori di superficie e dalla riutilizzazione come rifugio di protezione contraerea durante l’ultima guerra; conserva tuttavia un raro affresco dei quaranta martiri di Sebaste. La catacomba di maggiore importanza  è comunque quella di San Giovanni, costruita per servire una comunità che, dopo l’editto di Costantino, non doveva più nascondere la sua identità cristiana. La galleria principale ha diramazioni su entrambi i lati che conducono a rotonde, funzionali ai riti e alla preghiera, ricavate dalle cisterne del preesistente acquedotto. Vi si trovano: la rotonda di Antiochia, la rotonda di Marina, l’arcosolio di Siracosio, il sarcofago di Adelfia, bel monumento marmoreo interamente scolpito, e l’iscrizione di Euskia “l’ombrosa” che attesta la devozione a Santa Lucia, patrona di Siracusa, fin dal V secolo. Le tipologie di sepoltura rinvenute comprendono i loculi (piccole cavità rettangolari), gli arcosoli (tombe più complesse, spesso affrescate, che potevano ospitare anche intere famiglie) e le fosse terragne (scavate nel suolo, meno nobili, tipiche dello sfruttamento intensivo della necropoli).

Per approfondire

Il sito istituzionale del Comune di Siracusa (www.comune.siracusa.it) e il portale turistico

(www.siracusaturismo.net) contengono la descrizione dei luoghi di visita e una selezione di itinerari archeologici consigliati. L’Ispettorato per le catacombe della Sicilia occidentale, articolazione della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra cura direttamente le catacombe di Siracusa e dispone di un bel sito dedicato

(www.catacombesiracusa.it).

Le visite guidate sono organizzate dalla società Kairòs (www.kairos-web.com).

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