Marche
Urbs Salvia e l’Abbazia di Fiastra
Una passeggiata di riconciliazione tra lo spirito e il creato. Un luogo dove la preghiera dei monaci scaturisce da un momento di estatico raccoglimento che corona il lavoro del giorno e testimonia un’armonia totale con l’ambiente naturale del bosco, del fiume e dei campi e con i segni antichi della storia. I benedettini cistercensi arrivarono qui, tra il Chienti e il Fiastra, nel 1142 e si misero al lavoro per costruire l’abbazia e bonificare i campi impaludati. L’Hospitium segnala la secolare frequentazione di viandanti e pellegrini. E il vicino parco archeologico riporta all’epoca romana con i monumenti e le suggestive rovine di Urbs Salvia, antica e potente città picena. Un itinerario imperdibile per chi ama quei paesaggi dove i segni della natura, della storia e della fede si fondono in una sinfonia perfetta.
Urbisaglia ha le caratteristiche del borgo medievale sul colle, chiuso nel recinto delle mura. Vi si accede per la spettacolare Porta Vittoria e se ne percorre il corso principale: si osservano il Municipio, la Collegiata di San Lorenzo e la bella Rocca quadrilatera con torri angolari e maschio merlato. Merita una visita il Museo archeologico che raccoglie i materiali degli scavi e propone una ricostruzione virtuale di Urbs Salvia in età romana. Usciti da porta Vittoria, nei pressi del serbatoio dell’acquedotto romano si trova il percorso archeologico. Il viale di destra scende con una pendenza molto leggera ed è attrezzato con panchine e aree di sosta. Il viale di sinistra scende rapidamente fino alla base del Teatro romano e costeggia poi un poderoso muro di sostegno. Al bivio, girando a sinistra si costeggia la cinta muraria della città fino ad arrivare rapidamente alla strada statale 78 e all’anfiteatro; continuando invece a destra si giunge ad una seconda area terrazzata con l’edificio “a nicchioni” e ai resti della via romana (con basoli e crepidines). Attraversata la statale (che ricalca l’antico percorso della Salaria Gallica) si visita il complesso del Tempio-Criptoportico, dedicato al culto imperiale attraverso la Salus Augusta. Uscendo dall’antica porta nord (caratterizzata da un accesso a tenaglia), si va visitare lo spettacolare anfiteatro coronato da querce. Seguendo ora una stradina sterrata si valica il Fiastra e si va a sinistra costeggiando più o meno fedelmente il corso del torrente. Il percorso alberato raggiunge il margine della riserva naturale, segnalata dalla presenza di parcheggi, aree picnic e posti di ristoro. Si può andare ora alla scoperta della Riserva, seguendo uno dei «sentieri natura» consigliati. Il sentiero natura del «lago Le Vene» attraversa il territorio agricolo compreso tra la Selva e il fiume Fiastra e permette di osservare un tipico lembo di bosco planiziale. Interessante è la presenza concomitante di tre ambienti diversi: i campi coltivati, il bosco ed il fiume. Lungo il cammino è inoltre possibile osservare il Casino del Principe, testimonianza di quando il territorio dell'Abbadia era una riserva di caccia. Scesi sulle rive del Fiastra, si osservano l’ecosistema fiume con la caratteristica vegetazione ripariale e il lago Le Vene, ex cava di ghiaia che, con la nascita della Riserva Naturale, è stato oggetto di un attento progetto di recupero ambientale. Qui è possibile avvistare interessanti specie di uccelli migratori. Il sentiero continua entrando per un breve tratto nella Selva, per poi costeggiare un'interessante casa colonica e giungere alla «Pignolara», pineta di origine artificiale ed infine all’Abbazia.
Il sentiero natura «La Selva» si articola in sette punti di sosta e mostra il bosco nei suoi differenti aspetti: si inizia infatti osservando dall’esterno quel particolare tipo di vegetazione che costituisce il mantello del bosco, la fascia di transizione tra alberi e coltivazioni; il sentiero percorre l'intera Selva sostando su alcune interessanti tracce lasciate dall’uomo nel corso dell'ultimo secolo, come la fagianeria e le piante sempreverdi introdotte a scopo ornamentale; l’ultima parte del percorso mostra, invece, il volto più naturale della selva e le dinamiche in atto nella vegetazione, come la tendenza allo sviluppo dell’alto fusto, in zone di bosco governato a ceduo.
Il terzo sentiero natura, quello sensoriale, è un’originale percorso di scoperta della natura che invita a esercitare non solo il senso della vista, ma anche l’udito, l’olfatto e il tatto.
L’escursione può ora concludersi degnamente all’abbazia di Chiaravalle di Fiastra. Sul piazzale esterno si visita l’antico Hospitium dei pellegrini che contiene un Museo della civiltà contadina. Si visitano poi la chiesa e il monastero, con particolare attenzione all’interno a croce latina con tre navate, agli affreschi, al refettorio dei conversi, alla sala del capitolo e alla sala delle oliere. La visita consente di capire e apprezzare la pianta delle abbazie cistercensi e la distribuzione degli spazi in coerenza ai momenti della vita quotidiana scanditi dalla Regola. L'edificio sviluppa un modulo spaziale quadrato, ispirato ai modelli biblici, in particolare alla Gerusalemme celeste. La misura, il numero, l'ordine che compongono in armonia le parti, costituiscono la caratteristica dello stile e creano quel senso di mistico che si percepisce entrando in un monastero cistercense.
Il chiostro è il cuore dell’abbazia. È un grande quadrato, con archi a sesto ribassato e con un grande pozzo esagonale al centro. Scrivendo dei «mistici luoghi», Anna Maria Cànopi ci ricorda tutti i significati del chiostro: un luogo di solitudine contemplativa, un deserto creato delimitando lo spazio con mura che lo separano dal mondo, uno spazio sacro strutturato per una vita totalmente dedita alla ricerca di Dio nell’ascolto della sua parola e nella preghiera, in un clima di silenzio e di pace. Esso è ideato e costruito sul modello della Gerusalemme celeste apocalittica: «la città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte. La città è a forma di quadrato» (Ap 21). Il chiostro contiene al suo interno un giardino e un pozzo d’acqua viva che lasciano intravedere la bellezza di un mondo futuro trasfigurato e anticipano il giardino paradisiaco. Chi vive nel chiostro non vede fuori, oltre le mura; può solo guardare in alto verso il cielo; ma questo sguardo è anche un modo diverso e più ampio di guardare la terra, gli uomini e le cose. La Cànopi conclude affermando che «il chiostro è maestro di silenzio e di solitudine orante, ma anche, per ciò stesso, maestro di universalità e di incontro con gli uomini nella gratuità dell’amore senza frontiere e nella dolcezza della pace, poiché alle acque limpide del suo pozzo i monaci attingono per ristorare tutti gli assetati». Di questa passeggiata ricorderemo l’armonia dei luoghi; ma soprattutto l’invito a coltivare uno spazio di silenzio e contemplazione, quasi un piccolo chiostro interiore dove incontrare Dio e i fratelli.
Itinerario
Urbisaglia e l’abbazia si raggiungono agevolmente dal casello di Civitanova Marche dell’autostrada adriatica, risalendo con la superstrada la valle del Chienti e utilizzando l’uscita di Macerata ovest. L’itinerario è qui proposto con partenza dal colle di Urbisaglia: prevede la discesa a piedi al parco archeologico, la traversata lungo le rive del Fiastra, la visita dell’abbazia e il percorso dell’anello della Riserva.
Utilizzando per il ritorno il bus navetta, la passeggiata completa può richiedere circa quattro ore. Spostandosi con l’auto si risparmiano ovviamente tempo e problemi organizzativi e si selezionano passeggiate più brevi e concentrate. Il dislivello è limitato alla discesa del colle di Urbisaglia ed è contenuto in 130 m. Per l’orientamento sono sufficienti le mappe turistiche scaricabili dai siti di Urbisaglia e Fiastra.
Note tecniche
In giro per il web
Il sito www.urbisaglia.com propone un viaggio virtuale attraverso le vie del paese e i monumenti del Parco archeologico di Urbs Salvia. Un sito è dedicato all’esplorazione della Riserva naturale di Fiastra (www.abbadiafiastra.net). Un terzo sito porta alla scoperta dei tesori dell’abbazia e alla condivisione della vita dei monaci cistercensi (www.monacifiastra.it).
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