Le guide all’escursionismo sui tratturi
Le guide all’escursionismo sui tratturi
I tratturi costituiscono un comprensorio escursionistico poco praticato e con un buon potenziale di sviluppo. Tuttavia alcune oggettive povertà e una certa accidia istituzionale degli enti di promozione hanno finora fortemente limitato l’accesso dei visitatori al comprensorio dei tratturi. E tra queste povertà va segnalata quella relativa alle carte dei sentieri e alle guide escursionistiche. Per anni ci si è dovuti accontentare delle carte dell’Istituto Geografico Militare, quei fogli al 100.000 o al 50.000 e quelle tavolette al 25.000, ricche di particolari sui percorsi del tratturo ma povere di aggiornamenti sulla rete stradale e ferroviaria, sulle nuove autostrade e superstrade, sull’intreccio tra la rete dei trasporti e i nuovi insediamenti urbanistici. Poi sono venute le prime timide carte del Club Alpino Italiano sui sentieri della valle del Volturno e su Carovilli, le intraprendenti iniziative locali. Oggi la situazione è certamente migliorata grazie a Google Earth e Google Maps, alle carte tecniche regionali messe a disposizione sul web dagli uffici di programmazione territoriale delle Regioni Abruzzo, Campania, Molise e Puglia, alle carte dei sentieri dei diversi versanti del Matese e alla Carta del sentiero Italia in provincia di Isernia. Manca ancora però una cartografia generale e organica dei tratturi, propedeutica alla nascita sul terreno del Parco dei tratturi. L’eccellente iniziativa pionieristica di Tracturo 3000 sul Tratturo regio L’Aquila-Foggia va proseguita e potenziata.
L’altra povertà riguarda le guide. Il Molise e la Daunia interessano forse poco gli atleti dell’alpinismo sportivo, ma sono regioni escursionistiche per eccellenza. Eppure per chi va a piedi nelle terre molisane, sui colli del Sangro o sulle alture daune le librerie sono ancora un deserto, mentre va appena meglio per chi cerca sul web idee di sentieri e sapidi racconti di escursioni a piedi, in moto e a cavallo. Analoga diagnosi può farsi per la regione dei tratturi di Puglia, Campania e Basilicata, con la bella eccezione del Parco del Gargano. E dunque siano benvenuti l’impegno scientifico delle due giovani università del Molise e di Foggia, l’utilizzo lungimirante dei fondi europei da parte dei consorzi locali e il fervore di iniziative per la creazione di parchi dei tratturi e per la valorizzazione dei tratturi come patrimonio dell’umanità. Vi è consenso sull’idea che i tratturi rappresentino un grande patrimonio materiale e immateriale. Ma per capire e godere la bellezza di questo patrimonio non basta la ricerca storica, economica e antropologica, pure essenziale. Bisogna riuscire a far rivivere i tratturi nelle forme gradite alla contemporaneità, nell’escursionismo “dolce” e nel turismo “verde”. E dotarsi delle necessarie infrastrutture di conoscenza e di guida. Ci auguriamo che la scarna rassegna in allegato possa rapidamente incrementarsi e spingere escursionisti e associazioni alla scoperta sistematica delle terre della transumanza.
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