Intorno alla Torre di Forca Penne

«Come da’ nudi sassi / dello scabro Apennino / a un campo verde che lontan sorrida / volge gli occhi bramoso il pellegrino…». Questi celebri versi di Giacomo Leopardi danno forma letteraria all’intensa emozione che si prova sulla Forca di Penne, quando si lascia alle spalle un paesaggio di aspre montagne e ci si affaccia all’improvviso sul dolce paesaggio della costa. La passeggiata sul tratturo di Forca Penne è raccomandata a chi ama i grandi panorami. Da qui è possibile osservare contemporaneamente i due fondamentali paesaggi di questa regione: l’Abruzzo marino, dove l’Adriatico fa da sfondo a un tappeto sterminato di campi, di colli e di borghi; e l’Abruzzo montano, con la catena del Gran Sasso che fa da corona ai pianori d’altitudine di Campo Imperatore. Siamo sul confine tra le province dell’Aquila e di Pescara, su uno dei valichi più agevoli della catena del Gran Sasso. Di questa catena resta a sud solo una robusta coda, formata dai monti Picca e Rocca Tagliata. Poi le gole di Popoli annunciano il grande massiccio della Maiella. Il Tratturo Magno, sceso dalla Basilica aquilana di Collemaggio al bivio della Chiesa di Santa Maria dei Cinturelli, risale questo valico e percorre la linea di cresta dei colli che scendono verso la valle del fiume Pescara. L’itinerario qui consigliato è un anello che si percorre in senso antiorario intorno allo spalto roccioso che regge i resti del castello e la grande torre, simbolo di Forca Penne.

 

Sulla Forca di Penne salgono le strade del versante aquilano che provengono da Ofena e Capestrano e quelle del versante pescarese che provengono o dal casello di Torre de’ Passeri dell’autostrada Roma-Pescara o da Brittoli e Civitaquana. Sul trivio di Forca Penne si è sviluppato un piccolo borgo con un agriturismo. A piedi si segue la strada asfaltata in direzione di Pietranico e Corvara per circa 200 metri. Superata l’ultima casa si scopre sulla sinistra il blocco roccioso che regge la Torre tratturale. Il terremoto del 6 aprile 2009 ha gravemente lesionato la torre, facendone crollare una parte rilevante; ma le pareti residue continuano ostinatamente a segnare la skyline di quest’ultimo tratto della catena del Gran Sasso e a restare visibili da gran parte della vallata del Pescara. Si lascia ora l’asfalto e si va a sinistra seguendo una sterrata che sale verso la torre e raggiunge in breve il crinale. Questo stesso punto può essere raggiunto anche partendo dall’area di accoglienza sulla porta del Parco nazionale del Gran Sasso, situata poco più avanti sulla strada per Corvara e dotata di pannelli informativi, foto panoramiche, indicazioni per la visita e area picnic. Dal crinale, tra le quinte naturali della Maiella e del Gran Sasso si apre la scena grandiosa dell’Abruzzo marino: la val Pescara taglia l’orizzonte fino al colle di Chieti e alla città adriatica di Pescara. Spalle alla torre si scende sulla pista che traversa un campo, sottopassa una linea elettrica e si arresta su un balcone naturale, una cornice dominata da un grande leccio. Una nuova sosta panoramica consente di osservare la linea del tratturo che percorre a mezza costa Colle Selva e la successiva linea di colli in direzione della Casauria. Sulla destra sono il colle di Pietranico e lo spoglio monte La Queglia che sovrasta Corvara. Pochi passi di risalita e si scende di nuovo sempre molto dolcemente sul bordo di campi coltivati in direzione nord, verso la parete rocciosa (“Pietra Fracida”) dell’incombente monte Scarafano. Si supera a un varco una linea di fitte siepi è si è subito sul tratturo L’Aquila-Foggia, qui una larga ed evidente sterrata, segnata dal passaggio delle greggi. Si va in salita sul tratturo, osservandone le protezioni sui due lati: cespugli, boschetti e un frutteto. Giunti alla base delle rocce, il tratturo cambia direzione, costeggia un vecchio fontanile diruto e raggiunge la Forca Penne, segnata da una croce tratturale in ferro. Molto consigliato è anche procedere per 1,3 km da Forca Penne sulla strada per Ofena e fermarsi in un piazzale sterrato in corrispondenza di una curva. Tre squarci panoramici consentono di ammirare i monti di Campo Imperatore, la valle del Tirino e il valico della Forca di Penne.

Itinerario

Dislivello: il percorso presenta un modesto dislivello di circa 100 metri dalla quota 958 della torre alla quota 843 del tratturo.

Tempi di percorrenza: il percorso ad anello richiede circa 45 minuti. Il tempo sale a poco più di un’ora se si inizia dalla “porta” del parco nazionale.

Cartografia: “Gran Sasso”, carta turistico-escursionistica in scala 1:50000 del Parco nazionale del Gran Sasso e monti della Laga, Firenze 2004.

Note tecniche

In giro per il web

Ricognizione del sentiero: 5 agosto 2009

Per i pastori che scendono da Campo Imperatore diretti in Puglia, Forca di Penne è la meta della prima tappa della transumanza. I versi del pastore-poeta Francesco Giuliani accompagnano i pastori che scendono con i loro familiari a Ofena e, dopo un bicchiere di vino e i saluti, salgono alla torre di Forca Penne per trascorrere la prima notte. Al mattino si apre lo spettacolo delle colline dell’Abruzzo marino.


Di settembre allor verso la fine

lassù nel nostro Campo Imperatore,

sull’alte vette, e pur sulle colline

vi scende della neve il bel candore,

bianche le valli ed il piano di brine

ti punge il freddo; le greggi e il pastore

non vi ponno più star senza ripari

a partire convien che si prepari.


E partono i pastori un bel mattino

pare che sembran lieti e confortati,

per breve tratto del lungo cammino

vanno dai loro cari accompagnati.

Breve sosta nel borgo vicino,

dopo di aversi un po’ rifocillati

Come gli piace con qualche bicchiere

che gli toglie la pena e il dispiacere.


A Forca poi si fermano la sera

dove si stanno col gregge accampati.

Come si puote in qualche maniera

si fa la magra cena e ristorati;

poi si stanno nella notte intera

sopra a qualche pelle addormentati,

e non appena è chiaro il mattino

son pronti e si rimettono in cammino.


Pel Tratturo si va largo ed erboso

dove le greggi posson pascolare;

per tutto il giorno non si ha mai riposo

danno le greggi fin troppo da fare.

Lo sguardo intorno può spaziare ozioso

anti paesi belli ad osservare,

Brittoli, Curvara e Petranico

adagiato sopra un colle aprico.

Lungo il percorso...

Il sito web del Parco nazionale del Gran Sasso

(www.gransassolagapark) dedica buona attenzione ai distretti della Valle del Tirino (versante aquilano) e delle grandi Abbazie (versante pescarese) e agli itinerari escursionistici nella zona. Buona documentazione sui comuni del versante pescarese è disponibile nel sito della provincia di Pescara (www.turismo.provincia.pescara.it/). Godibile per la ricchezza di foto e di particolari è il sito dedicato a Ofena e all’alta valle del fiume Tirino (www.ofena.abruzzo.it).

Passeggiate sui tratturi

Alla scoperta delle storiche vie della transumanza

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