Le vigne del tratturo di Moggio

Il panorama migliore sul percorso in terra teatina dei grandi tratturi abruzzesi si apprezza dalla terrazza del Rifugio Pomilio sulla Maielletta. Dai piedi del massiccio e fino all’Adriatico si srotola a perdita d’occhio il tappeto rugoso delle colline teatine, punteggiato di cittadine e borghi. Spicca il colore giallastro delle argille che fuoriescono dal terreno a formare le lunghe creste dei calanchi. Apparentemente piatta, la superficie collinare è in realtà ondulata e incisa dai solchi perpendicolari al mare di piccoli fiumi e torrenti. Il tratturo L’Aquila-Foggia scende lungo la Val Pescara, traversa in direzione del colle di Chieti, compie un ritmico su e giù per le valli dell’Alento, del Foro, della Venna, del Moro e del Feltrino, alternate ai colli di Bucchianico, Villamagna, Canosa Sannita e Lanciano, attraversa i paesi di Giuliano Teatino e Arielli allungati sul tratturo, si tuffa nella valle del Sangro e prosegue al di là nell’entroterra di Casalbordino, Vasto e San Salvo verso il Molise. Il tratturo Centurelle-Montesecco segue invece esattamente il bordo pedemontano del versante nord-orientale della grande montagna. Un tempo raccoglieva le greggi che scendevano dai pascoli della “monda” e che percorrevano i valloni di San Valentino, Scafa, Roccamorice, Lettomanoppello, Roccamontepiano, diretti verso i comuni della Marrucina, Guardiagrele, Orsogna e i colli del Sangro e del medio Vastese. I due storici tratturi sono stati ormai sepolti dalle vigne, che segnano la vittoria della rigogliosa agricoltura teatina e la “vendetta” dei contadini stanziali sui pastori transumanti. Pure è interessante cercarne tracce e brandelli, come ad esempio in quest’itinerario in agro di Canosa Sannita, luoghi assolutamente sconosciuti al grande turismo marino e montano.

 

I borghi di Giuliano Teatino e di Arielli sono disegnati dal tratturo. Ne riproducono a livello urbano la classica forma allungata, che si apprezza percorrendone l’alberata via principale. Tra i due borghi s’incunea Canosa Sannita, che sorge su un colle tra le valli della Venna e dell’Arielli. Il Comune di Canosa ha realizzato nel suo territorio una piacevole rete di “sentieri del vino”. Partendo dal centro del paese i sentieri si snodano tra i vigneti lungo le vie tradizionalmente utilizzate dai contadini e accompagnano il turista alla scoperta di piccole opere della tradizione rurale, come il Casino di Moggio, la Torre del Castelluccio e il Mulino De Sanctis. I percorsi sono ottimamente segnalati e ben riconoscibili grazie ai numerosi cartelli informativi. Pur se ormai sull’asfalto proponiamo una passeggiata che ripercorre l’antico tratturo L’Aquila-Foggia che attraversa l’agro di Canosa nella zona di Moggio. Da Canosa s’imbocca la strada per Tollo e si devia subito a sinistra seguendo le indicazioni per Moggio. Un monumento in pietra bianca segna l’inizio di questa strada provinciale. Si esce dall’abitato e si scende con larghi tornanti nella valle della Venna ammantata di vigneti e punteggiata di case rurali. Sul colle di fronte sorge Giuliano Teatino. La strada costeggia a sinistra il bosco di Moggio, mentre a destra i filari dei vigneti si alternano a fasce di olivi. Dopo 5 km, superato il cartello indicatore di Villa Moggio, al centro di una stretta curva a gomito, si devia a sinistra raggiungendo il Villino Moggio, bell’esempio di casa padronale, purtroppo in cattive condizioni. Il colle Moggio è un balcone panoramico sull’abitato di Canosa e, in direzione opposta, sulla montagna della Maiella. A piedi si tocca la cappella dell’Addolorata e si torna sulla strada provinciale: siamo esattamente sullo storico Tratturo Magno. Si va a sinistra per alcune centinaia di metri e in corrispondenza del segnale per S. Maria d’Orni, si va a sinistra su una strada asfaltata a saliscendi. Siamo nel tratto più bello dell’itinerario. Percorriamo, sulle orme dei pastori di un tempo, l’antico tratturo L’Aquila-Foggia, in piena immersione tra i vigneti, con vista sul mare Adriatico e sui monti dell’Appennino. La strada scende a traversare il fosso, risale tra le vigne e s’immette su una nuova strada asfaltata. Alcuni pannelli informativi descrivono i vitigni locali del Montepulciano d’Abruzzo, del Trebbiano e del Pecorino, e le tipologie d’impianto dei vigneti più diffuse nel Comune di Canosa. Si può ora tornare indietro a recuperare l’auto. Si chiude l’anello raggiungendo la strada provinciale che collega Canosa a Orsogna. Si va a sinistra, costeggiando la Cantina Sociale ed entrando nell’abitato di Canosa fino a raggiungere il punto di partenza.

Itinerario

Dislivello: il percorso urbano del tratturo nelle località di Giuliano Teatino e Arielli è privo di dislivello; la passeggiata dal Casino di Moggio ai vigneti circostanti si svolge a saliscendi con un dislivello limitato a pochi metri.

Tempi di percorrenza: la passeggiata copre i 2 km dell’antico tratturo in circa 40 minuti; i tempi possono comunque variare in base alla distanza che si decide di percorrere.

Cartografia: pannelli informativi in paese.

Note tecniche

In giro per il web

Ricognizione del sentiero: 11 agosto 2007

Il sito istituzionale del Comune di Canosa Sannita

(www.comunecanosasannita.it/) fornisce alcune informazioni sulle sue vicende storiche. Più ricco di notizie è il sito (www.marrucina.it) sviluppato dall’Unione dei Comuni della Marrucina. La transumanza sul Tratturo Magno viene ripetuta ogni anno, a partire dal 2007, da un gruppo di appassionati con pastori e gregge al seguito, dell’Associazione Tracturo 3000 (www.tratturomagno.it/).

Abruzzo -> tratturo L’Aquila - Foggia

Passeggiate sui tratturi

Alla scoperta delle storiche vie della transumanza

Home -> Passeggiate sui tratturi -> Itinerari -> Abruzzo -> Tratturo L’Aquila -Foggia

Itinerari