Da Lanciano verso il Sangro

Chi visita oggi le belle chiese e i  monumenti di Lanciano o viene qui per la Fiera ripete un rito antico. Un tempo Lanciano era un importante crocevia di tratturi: in questa zona confluivano il tratturo “magno” L’Aquila-Foggia, i tratturi Rocca di Roseto-Frisa, Lanciano-Cupello, Centurelle-Montesecco e i “bracci” Lanciano-Castelfrentano e Filetto-Sant’Eusanio. I pastori transumanti si fermavano e scambiavano al mercato i loro beni nel grande prato della fiera. Questa antica vocazione mercantile è ancora uno stigma di Lanciano anche se i tratturi sono ormai indecifrabili, annientati sotto una coltre di case e di vigneti. Eppure un brandello di tratturo si è salvato dall’assalto della modernità e fa ancora la sua figura sul bordo dei colli frentani che fronteggiano la bassa valle del Sangro. Ammiratelo dall’alto, localizzatelo anche soltanto con Google Maps lì tra Mozzagrogna e Santa Maria Imbaro. E poi andateci. È solo una breve passeggiata, ma vi troverete al cospetto di un panorama importante. La linea d’orizzonte parte dal Mare Adriatico e disegna i colli della lecceta di Torino di Sangro, i monti Frentani, i Pizi e il massiccio della Maiella. Qui alla fine del novembre 1943 l’esercito alleato andò all’assalto della linea Bernhardt-Gustav difesa dai tedeschi. I soldati indiani del Royal Gurkha Rifles risalirono la pista del tratturo e attaccarono i nidi di mitragliatrici tedesche nelle case di Mozzagrogna. Di quella battaglia restano ancora visibili i resti di postazioni e alcuni crateri prodotti dalle bombe alleate vicino alle case all’imbocco del tratturo.

Punto di partenza è il bivio di Mozzagrogna, al km 3,7 della strada che collega Lanciano a Fossacesia. Qui, accanto a un piccolo giardino pubblico, c’è un segmento ancora ben visibile e conservato dell’antico tratturo L’Aquila-Foggia, nel tratto che da Lanciano scendeva alla valle del Sangro. Imbocchiamo la pista sterrata in discesa. A destra scende un fosso soffocato da un’impenetrabile massa di rovi. Procedendo in discesa, osserviamo sul colle a destra le case e il campanile di Mozzagrogna e sul colle a sinistra l’abitato di Santa Maria Imbaro. Si scende dolcemente a mezza costa in un paesaggio agrario che alterna olivi e vigneti. Di fronte a noi è la valle del Sangro, fiancheggiata da una lunga linea di colli. Scorgiamo inizialmente a sinistra il promontorio sul mare, fasciato da una fitta lecceta e oggi protetto da una riserva naturale. Via via si scoprono i paesi di Torino di Sangro, Paglieta e Atessa, alti sull’area industriale di fondovalle. E si svelano infine i colli frentani, il monte Pallano e i lontani monti Pizi. La passeggiata non è lunga e termina sulla strada asfaltata, all’altezza della borgata Fattore. Qui il tratturo scompare, sommerso da masserie e coltivazioni. Per tornare al punto di partenza si può seguire brevemente l’asfalto a sinistra, imboccando successivamente la via Sangro, traversa interna di Santa Maria Imbaro. Oppure, più piacevole, si percorre all’indietro il tratturo, puntando alla linea di cresta del ciglione percorso dalla strada e osservando nuovi particolari del paesaggio.

La brevità del percorso costituisce un ulteriore incentivo a visitare la città di Lanciano. Tra le numerose attrattive urbane si segnala una chiesa che ha uno storico legame con il tratturo e la transumanza. Si tratta della chiesa di Santo Spirito, con l’annesso Monastero. Fu costruita alla fine del Duecento ai margini del grande prato della fiera, in prossimità all’importante crocevia di tratturi che attraversavano il territorio comunale prima di scendere verso il Sangro. Il complesso, andato progressivamente in rovina, è stato salvato grazie a un importante restauro ed è oggi destinato a polo museale e a centro di documentazione sulla storia della transumanza.

Itinerario

Dislivello: il percorso presenta un dislivello di circa 110 metri, con partenza dal bivio di Mozzagrogna (quota 250) e arrivo alla contrada Fattore (quota 140).

Tempi di percorrenza: la passeggiata richiede 45 minuti tra andata e ritorno.

Cartografia: la fascia tratturale è ben visibile nelle foto da satellite di Google Maps.

Note tecniche

In giro per il web

Ricognizione del sentiero: domenica 2 agosto 2009

Una buona introduzione alle risorse della Frentania e delle valli dei fiumi Sangro e Aventino sono i portali del turismo (www.sangroaventinoturismo.it) e del Patto territoriale Sangro-Aventino (www.sangroaventino.it/). Da segnalare sono i siti istituzionali dei Comuni di Lanciano (www.comune.lanciano.chieti.it ),

Mozzagrogna (www.comunemozzagrogna.it) e Santa Maria Imbaro (www.comune.santamariaimbaro.ch.it/).

Quest’ultimo è la sede dell’importante Centro di ricerche farmacologiche e biomediche Mario Negri Sud (www.negrisud.it). Un secondo sito dedicato a Lanciano (www.lanciano.it/) contiene una guida storico e artistica della città.

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