Il parco dei tholos

Alle pendici settentrionali della Maiella, il largo declivio che risale da Lettomanoppello, Abbateggio, Roccamorice e dal torrente Lavino verso le faggete di Passo Lanciano ospita la più grande concentrazione di capanne a tholos. Sono casette a cupola che richiamano i prototipi mediterranei della civiltà greca e che somigliano ai nuraghi sardi e ai trulli pugliesi. Costruite con pietre a secco sovrapposte e rastremate in alto, le capanne hanno taglie diverse, dalle più piccole che sono destinate a magazzino, alle più grandi, in grado di ospitare persone. La vita al loro interno è molto spartana, ma non mancano il focolare, un giaciglio per la notte e i ripostigli per gli oggetti di vita quotidiana.

L’asse di riferimento per la visita del parco dei tholos è la strada provinciale che da Lettomanoppello sale a Passo Lanciano. Da essa si dipartono le diverse passeggiate qui proposte. Per visitare La Valletta si parte a piedi da Passo Lanciano, passando alla base degli impianti di risalita (quota 1312 m), parallelamente al fosso Sant’Angelo e alla strada per Lettomanoppello che scorre sulla destra;  si traversa il bosco, superando un fosso e lasciando a una curva a sinistra il sentiero segnato che risale tra gli alberi; si segue in discesa un sentierino sulla destra che esce dal bosco e raggiunge una radura; la Valletta diventa subito visibile in basso (quota 1240 m).

Alla Capanna di Cerrone si arriva dalla strada sterrata del Piano di Tarica che s’imbocca da Passo Lanciano scendendo pochi metri sulla strada di Lettomanoppello e deviando sulla destra, all’altezza di un parcheggio e di alcune villette, poco prima della Stazione della Forestale. La sterrata (sentiero D1 del parco e Sentiero Italia) procede in salita. Al primo bivio si va a sinistra, in discesa. All’uscita del bosco, dopo una fascia di rocce scure e levigate, il sentiero gira improvvisamente a destra, ad angolo retto, in direzione dei prati. Proprio qui (tra due paline ravvicinate del sentiero) è la grande roccia cava di Cerrone.

Il Colle dell’Astoro (a circa 1050 m di quota) può essere raggiunto in vari modi, tutti però resi complicati dall’abbandono dei sentieri e dalla vegetazione fitta di felci e cespugli ricresciuta dopo l’incendio del 2007. L’itinerario più logico e breve vi sale dalla località Acquafredda, alla periferia sud-est di Roccamorice, lungo un magnifico tratturo, antica via di monticazione, bordata da muretti a secco. Raggiunto il colle, si compie il periplo della valle dell’Ardenga con un anello che tocca i principali complessi: le Tre Capanne, la Capanna del faggio, il Lungo, il Colle Astoro e altri minori.

Per visitare la Costa dell’Avignone conviene partire dalla Fonte Pirella (al km 10 della provinciale che sale da Scafa a Passo Lanciano e a circa 5 km da Lettomanoppello). Una stradina, selciata per alcuni tratti, costeggia campi terrazzati e bordati da capanne di pietra, tocca una baracca moderna e raggiunge una fontanina (fonte Fieri); all’indietro, su ampio sentiero, si risale il colle dell’Avignone, lo si traversa, toccando le cave e diverse capanne di pietra e affacciandosi sul profondo fosso di Sant’Angelo; il sentiero diventa lastricato e va a sbucare al km 9,5 della strada asfaltata, nei pressi di un’altra capanna; poche centinaia di metri riportano alla fonte Pirella. Gli effetti degli incendi del 2007, visibili sui boschi sovrastanti, e la mancata manutenzione dei sentieri segnati rendono assai avventurosa la discesa al fosso e alla grotta di Sant’Angelo.

Due passeggiate vanno alla scoperta dell’affascinante mondo dei tholos del Piano delle Cappelle. La prima segue la strada sterrata che si diparte dal tornante al km 10,700 della strada. La sterrata incrocia gli antichi sentieri della monticazione, scavalca il fosso di Santa Maria e termina nei pressi di una cava abbandonata, trasformata in ovile. Ai bordi della sterrata e negli immediati dintorni sorgono alcune capanne di pietra che è possibile visitare senza molta fatica. La seconda passeggiata, un po’ più lunga, segue un’altra sterrata, cui si accede al km 11,100 della provinciale per Passo Lanciano e che tocca subito il parco della Madonna della Neve e una grande stalla moderna. Sempre sulla sterrata si segue lungamente il bordo del fosso di Santa Maria, in vista dei campi terrazzati e dei recinti di pietra. Appena prima che la sterrata valichi il fosso per dirigersi verso una cava, la si abbandona e si sale sulla destra per tracce ai vicini terrazzi che ospitano il grande fontanile nuovo e la vecchia fonte a trocchi di Santa Maria. Bel panorama sulla Val Pescara e sulle città di Chieti e Pescara. Dal fontanile si prende la via del ritorno seguendo i sentierini in quota che raggiungono la cresta ai limiti del bosco di Cerratina, martoriato dall’incendio del 2007. In discesa si toccano una dopo l’altra una lunga successione di capanne a tholos spesso coordinate con gli stazzi recintati di pietra e con i campicelli terrazzati. Sull’antico sentiero di cresta, a tratti lastricato e bordato da muretti a secco, si segue fedelmente il bordo del bosco e si ritorna alla stalla moderna dove si ritrova la sterrata dell’andata.

Itinerario

Note tecniche

La passeggiata da Passo Lanciano al complesso della Valletta richiede 40 minuti in discesa e altrettanti per il ritorno con un dislivello di circa 70 metri. Sempre da Passo Lanciano la passeggiata alla Capanna di Cerrone richiede 20 minuti (e altrettanti per il ritorno alla zona turistica del Passo). L’anello base della Costa dell’Avignone ha un dislivello di 80 metri e richiede circa un’ora e un quarto di cammino. I due percorsi del Parco dei tholos hanno tempi di percorrenza che possono essere determinati a piacere sulla base dei propri interessi e curiosità di visita. Indicativamente la prima passeggiata, che ha un dislivello trascurabile, richiede complessivamente circa un’ora o poco più, compresa la visita ad alcuni dei tholos più appariscenti. La seconda passeggiata, ad anello, supera un dislivello di 200 m. e richiede circa tre ore di tempo, compresa l’osservazione delle “cappelle” e degli stazzi. Il Colle dell’Astoro e la Valle Ardenga si raggiungono da Roccamorice (raggiungendo in auto le località di Macchia Metola e Acquafredda): il percorso di andata e ritorno sul sentiero C2 del Parco richiede meno di 2 ore, che raddoppiano se si sommano i tempi di una visita attenta dei principali complessi di capanne. Brevissimo è invece il percorso su sterrata che consente almeno di affacciarsi sul fosso Capanna e di dare un’occhiata ai complessi del colle dell’Astoro e della Fonte del Tasso: in questo caso si lascia l’asfalto al tornante del km 10,800 della provinciale Roccamorice – Fonte Tettone, prima del Colle della Civita. Una schedatura delle capanne della Maiella, completa di foto, descrizioni, mappe e georeferenziazione dei siti è disponibile nel portale cartografico del Parco nazionale della Maiella (www.gisst.eu/tholos). Si segnalano comunque la Carta Turistica del Parco in scala 1:50.000 e i quadri n. 370024 e n. 361132 della Carta tecnica regionale (cartanet.regione.abruzzo.it) in scala 1:5000. Presso gli uffici turistici dei comuni di Roccamorice e Lettomanoppello sono disponibili carte dei sentieri e dei percorsi locali.

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