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Il mondo pastorale di Civitella Cesi

Civitella Cesi, meeting point della nostra passeggiata, è un borgo perduto della Maremma laziale che stupisce per la sua offerta escursionistica e per la ricchezza dei beni storici di un comprensorio dove le memorie etrusche, le strade romane e le rocche medievali attirano appassionati di tutte le nazionalità tanto che perfino un re di Svezia con la sua corte di appassionati archeologi classicisti è venuto da queste parti a disseppellire memorie antiche di affascinante bellezza. Siamo nel mondo delle necropoli rupestri e delle forre protette dal Parco regionale Marturanum. Nei dintorni di Civitella sono incastonate le necropoli di San Giuliano a Barbarano e Pian del Vescovo a Blera, gli scavi di San Giovenale e Luni sul Mignone, i castelli dei Di Vivo, dei Cesi e di Rota. Civitella è anche la piccola capitale di un mondo animale popolato da superbi cavalli arabi, vacche maremmane, greggi di pecore e capre. Allevatori e butteri sono ancora i più importanti protagonisti della vita economica locale, grazie alle ampie zone di pascolo degli antichi feudi, agli usi civici, alle università agrarie e alle associazioni di allevatori. I locali pascoli del Quarto erano il terminale della secolare transumanza che vedeva le greggi provenienti dei monti dell’Umbria e delle Marche scendere a svernare nella Maremma tirrenica laziale. Le numerose strade doganali testimoniano ancora le forme di gestione fiscale e l’organizzazione dei flussi pastorali promosse dai funzionari dello Stato pontificio. Un Piano della Dogana è a occidente di Civitella, lungo il torrente Vesca, verso la ferrovia dismessa. Una strada doganale, quella Oriolese, porta a Capranica ed è oggi percorsa dai neo-pellegrini della Via Francigena. Altre strade doganali sono oggi percorse dagli appassionati del turismo equestre. Ricordo della transumanza sono anche le grotte pastorali scavate negli speroni di tufo, spesso riutilizzando le tombe etrusche, e ancora oggi utilizzate dagli allevatori. Ne vedremo alcune nel corso della nostra passeggiata, ma quelle del Pianetto di Barbarano, del rione Sant’Antonio di Vejano e della Via Clodia a Blera richiamano il paesaggio rupestre di Matera e delle gravine joniche.

La nostra passeggiata parte da Civitella Cesi e si conclude sulle rive della Vesca, nel territorio del Parco regionale Marturanum. È consigliabile iniziare con la visita all’originale Parco di archeologia sperimentale di Civitella, dove è possibile curiosare nelle abitazioni protostoriche fedelmente ricostruite e aggirarsi tra le diverse aree tematiche dedicate all’archeologia e alla natura. La vocazione “transumante” dell’escursione ci farà concentrare particolarmente sulle due capanne pastorali in legno e paglia, tipiche della tradizione della campagna laziale, che mostrano forme sorprendentemente simili ai modelli preistorici rielaborati sulla base degli scavi condotti sui pianori dei dintorni.

Lasciato il Parco archeologico si risale sulla destra verso il paese e si raggiunge il piccolo cimitero del borgo. Seguiamo ora in direzione nord-est la strada sterrata segnalata come percorso “B” sui numerosi pannelli informativi dedicati ai “percorsi turistici attrezzati”. La sterrata costeggia l’area degli impianti sportivi e s’inoltra in una zona di prati e pascoli, bordata da boschetti di roverelle e ginestre. Si superano in successione allevamenti di ovini, bovini ed equini e si raggiunge una piccola area di sosta, con un tavolo pic-nic e un cartello informativo. Fin qui è anche possibile arrivare in auto. Si procede ora in leggera salita, protetti da alte siepi, mentre alle spalle il panorama si apre sul borgo di Civitella e sui monti della Tolfa. Siamo sul percorso “C” diretto verso i confini del Parco Marturanum. Raggiunto e superato il cancello di legno della riserva si scende ora sulla sterrata all’ombra del bosco. Ben presto si staglia a sinistra uno sperone di tufo. Il posto merita una sosta e una visita alle ampie grotte utilizzate per il ricovero dei cavalli. Ripreso il percorso, dopo la confluenza dalla destra di una sterrata che proviene da Barbarano Romano, si raggiunge ben presto una vistosa rupe tufacea, segnalata da cartelli. Una breve salita porta ad un’area pic-nic e a un antico pozzo etrusco protetto da una staccionata. I rovi non consentono un’osservazione diretta ma sono ben visibili negli immediati dintorni le scalette dei percorsi pedonali e più in alto le opere di canalizzazione delle acque. Dopo la rupe la strada si arresta sulla riva del torrente Vesca, valicato da un ponte in cemento distrutto da una piena. A sinistra è un grande spazio pascolivo popolato di ovini, bovini maremmani ed equini. A destra è un grande allevamento, caratterizzato da caratteristici recinti di legno per la custodia degli animali, dove i butteri si dedicano alla marcatura e all’addestramento. L’incontro con il mondo dei butteri conclude degnamente la nostra passeggiata. Chi vuole può proseguire sul percorso al di là del fiume o risalire verso Barbarano (percorso equestre “bosco della Bandita – Quarto” del Parco Marturanum). Altrimenti si riprende la via del ritorno, ripercorrendo i passi appena percorsi.

Itinerario

Dislivello: percorso a saliscendi con dislivello trascurabile.

Tempi di percorrenza: la durata complessiva dell’escursione è di un’ora e quarantacinque minuti, cui va aggiunto il tempo dedicato alle visite e alla perlustrazione dei diversi ambienti. Il percorso B dal parco archeologico all’area di sosta richiede circa 30 minuti (che possono essere risparmiati utilizzando l’auto). Il percorso C fino al cancello d’ingresso al Parco richiede 10 minuti. La discesa al torrente si compie in 15 minuti.

Cartografia: Carta escursionistica del “Parco regionale Marturanum”.

Note tecniche

In giro per il web

Ricognizione del sentiero: 6 agosto 2011

Il sito del Parco Marturanum (www.parchilazio.it/marturanum) è una buona introduzione all’ambiente dell’escursione, grazie alla ricca informazione e al dossier fotografico. Da visitare è anche il sito del Parco di archeologia sperimentale (www.antiquitates.it/).

Passeggiate sui tratturi

Alla scoperta delle storiche vie della transumanza

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