Puglia -> Tratturo Foggia-Ordona-Lavello
Puglia -> Tratturo Foggia-Ordona-Lavello
Da Foggia all’Incoronata
Incamminarsi sul tratturello Foggia-Ordona, in direzione di Lavello e del Vulture, per raggiungere il campanile dell’Incoronata, significa scoprire l’immenso paesaggio agrario del Tavoliere di Puglia. Scorrono davanti all’occhio dell’escursionista le grandi colture estensive e la nuova agricoltura specializzata, le architetture razionali dei borghi della bonifica e la ragnatela delle vie d’acqua per l’irrigazione, le grandi e piccole vie di comunicazione su strada e su ferro, il parco del Bosco dell’Incoronata e le nuove aree industriali e commerciali, gli addensamenti di pale delle centrali eoliche. Sulla linea dell’orizzonte si alzano le alture che fanno da confine alla Capitanata e agli insediamenti degli antichi Dauni. Il tracciato dell’antico tratturo, legato alla pratica della transumanza tra Basilicata e le locazioni foggiane, interseca vecchie poste e masserie pastorali, ma anche la corona di borghi rurali nati in seguito alle bonifiche e allo smembramento dei latifondi. Un percorso inusuale, di grande valore paesaggistico, fattibile a piedi, sulle due ruote o a cavallo. Consigliato però solo con l’aria tersa delle fresche giornate invernali, lontani dalle micidiali calure estive.
Il tratturo 37 per Ordona e Lavello ha inizio sul limite urbano meridionale di Foggia, là dove gli ultimi condomini si affacciano sui campi aperti. Il cartello e il cippo che segnalano la partenza del tratturo si trovano in fondo a Via del Mahatma Gandhi (angolo Via Santoro; bus 4 o 20 dalla Stazione). Il tratturo ha l’aspetto di una strada sterrata, fiancheggiata per tutto il suo percorso dalla striscia d’asfalto della pista ciclabile e dagli alberi piantati in occasione del restauro e dell’inaugurazione. Il primo tratto è disturbato da scarichi abusivi di materiali edili, ma ben presto il percorso si fa spazio tra grandi campi coltivati. L’attraversamento della Statale 16 “Adriatica” richiede una diversione a sinistra ed è agevolato da un semaforo a chiamata (la prudenza è comunque d’obbligo). Ripreso il tratturo si procede in modo lineare tra grandi spazi, in una zona ricca di masserie, orti, vigneti e uliveti. Sulla destra a incorniciare la pianura della Capitanata, sfilano lontani i monti della Daunia. A sinistra si ammira il profilo del Monte Gargano, sul quale sono incastonati i paesi-santuario di San Giovanni Rotondo e di Monte Sant’Angelo. Più avanti, sulla sinistra del tratturo, si fa via via più evidente Cervaro con la sua chiesa e le architetture del borgo. Superato Cervaro, si scopre in lontananza l’inconfondibile campanile del santuario dell’Incoronata: ci farà compagnia per tutta la seconda parte del percorso. A destra del tratturo, dietro le grandi pali delle centrali eoliche, si staglia il profilo del Monte Vulture. Il tratturo traversa ora a un passaggio a livello la linea ferroviaria per Roma e fiancheggia per un lungo tratto l’altra linea ferroviaria non elettrificata per Ordona e Potenza. Giunti al torrente Cervaro, lo si valica (con la dovuta prudenza) sul vicino ponte della ferrovia, ritrovando subito dopo la pista del tratturo. Superato un casello ferroviario, si trova una strada asfaltata a una curva a gomito. Qui si lascia il tratturo e si va a sinistra, superando il passaggio a livello e proseguendo sulla pista a fianco della strada per il Santuario dell’Incoronata, annunciato da vistosi cartelli. Più avanti si può lasciare la strada per raggiungere a sinistra il limite del Parco che tutela il bosco. Un sentiero delimitato da staccionate di legno zigzaga nel parco, seguendo il percorso sinuoso di un canale e consente di osservare i diversi ambienti dell’area naturale, percorsa da sterrate e sentieri. Ma siamo ormai prossimi al Santuario. Superato il fosso con un guado di pietre levigate si è subito al piazzale del parcheggio. La visita della Chiesa, con la venerata immagine della Madonna nera completa nel modo migliore l’escursione. Per rientrare a Foggia si può utilizzare l’autobus n. 20.
Itinerario
Note tecniche
In giro per il web
Ricognizione del sentiero: 7 dicembre 2009
Il pellegrinaggio all’Incoronata del pastore-poeta Francesco Giuliani
Francesco Giuliani è un pastore abruzzese nato nel 1888 a Castel del Monte, paese del Gran Sasso, e ivi morto nel 1969. Con i suoi pari condivide la faticosa vita dei pastori transumanti dal Campo Imperatore ai pascoli del Cervaro. Ma è anche una delle figure più rappresentative della tradizione abruzzese dei poeti pastori. Lettore appassionato di testi classici e di letteratura epica, ha lasciato nei suoi diari, curati da Annabella Rossi, uno straordinario affresco della vita sui tratturi. I versi che seguono narrano il suo pellegrinaggio al santuario dell’Incoronata.
Il santuario ormai tanto famoso / dell’Incoronata era vicino,
si vede da lontano il bosco ombroso / vi vanno a piedi e fan lungo cammino.
Di visitarlo anch’io ne fui curioso / ma non avevo il becco d’un quattrino,
mio Padre posso dire avaro ingrato / mezza lira appena mi ebbe dato.
Partii un bel mattino in compagnia / d’un giovanotto mio compagno caro,
a piedi perché breve era il cammino / e dovemmo passare anche il Cervaro,
molti vi vanno in lieta compagnia / e si sente lontano il canto chiaro;
donne, vecchi, ragazzi più di cento / e molti arrivar vi possono a stento.
Era Maggio galante e caldo il giorno. / I devoti pedoni affaticati,
appena giunti, a la chiesa d’intorno / tre giri vi si fanno anche i spedati;
si entra poi nel tempio, è disadorno / e si cammina tutti inginocchiati,
qualche donna a vederla era un tormento / con la lingua a strisciar sul pavimento.
A la Madonna due soldi gli offersi / che più la borsa non mi permetteva,
altri due a uno storpio, dispersi / ce n’eran tanti che pena faceva.
Frutti dovunque, oggetti diversi / cosa non c’è ingannar che mi poteva,
tutte le baracche ispezionai / fino a che la libreria trovai.
Ma era si può dir proprio modesta / con pochi libri e di scarso valore,
volevo spender, la borsa mi arresta / e ne provavo in cor pena e dolore.
Guardai un po’ e poi feci richiesta / dei Reali di Francia: con stupore
il prezzo mi fu detto, non bastava / quel poco che nella mia borsa stava.
Io le dissi allor. – Se mi credete / questo vi posso dar non più possiedo,
se il vostro libro dar non mi volete / all’istante mi parto e più non riedo. –
E lui. – La voglia d’imparar ci avete / per questo il libro io te lo congedo. –
Io lo ringraziai, e in quel momento / posso vantarmi che ne fui contento.
Lungo il percorso...
Dislivello: inesistente. Il percorso è totalmente in pianura.
Tempi di percorrenza: la distanza di circa 11 km si copre a piedi in circa 3 ore 45 minuti.
Cartografia: Carta tecnica regionale della Regione Puglia (www.cartografico.puglia.it).
Per conoscere almeno virtualmente la città di Foggia si può iniziare dal sito del Comune (www.comune.foggia.it). Due buoni portali che descrivono le risorse turistiche del territorio sono rispettivamente Puglia Turismo (www.pugliaturismo.com/aptfoggia/default.htm) e Viaggiare in Puglia (www.viaggiareinpuglia.it/). I sentieri che visitano gli ambienti del Parco naturale regionale Bosco Incoronata sono descritti nel sito dedicato (www.parks.it/parco.bosco.incoronata/iti.html). Anche il Santuario dispone di un sito istituzionale (www.santuarioincoronata.it) ricco di notizie. Di grande interesse è il sito dedicato al Piano paesaggistico territoriale della Regione Puglia (http://paesaggio.regione.puglia.it/).
Passeggiate sui tratturi
Alla scoperta delle storiche vie della transumanza
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