Visioni dell’aldilà
Visioni dell’aldilà
Percorsi apocalittici in Italia
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Questa sezione del sito è un invito alla scoperta del Lazio e dell’Abruzzo. Propone itinerari tra le immagini dell’Aldilà, dell’Apocalisse, del Giudizio Finale. Suggerisce circuiti in nove province alla ricerca di rappresentazioni del Paradiso e dell’Inferno. Documenta naturalmente le opere degli autori più famosi e le località più citate nei libri d’arte: la Cappella Sistina, l’abbazia di Farfa, la cattedrale di Anagni… Ma segnala anche le immagini “paesane”, le pievi rurali, le chiese plebane della periferia artistica delle nostre gloriose città d’arte.
C’interessano certamente l’estetica artistica, l’interpretazione colta, la riflessione teologica e filosofica; ma c’interessa anche valutare la diffusione dell’iconografia, la ripetizione e l’invenzione, il rapporto tra l’immagine e la cultura popolare, il “localismo”.
E quindi ecco Michelangelo Buonarroti citato a fianco di un certo Giacomo da Roccantica, o Cavallini e il Beato Angelico in compagnia di Giovanni e Antonio Sparapane da Norcia.
Si tratta di itinerari proposti a persone intellettualmente curiose, capaci di sorridere di fronte a un dipinto ingenuo, ma capaci anche di analizzare i particolari, correlare i dati, arrovellarsi, stupirsi, risolvere un problema ed esaltarsi per un’interpretazione.
Si tratta di itinerari di “scoperta”.
Un affresco può essere scovato su Google, il conservatore d’arte dall’inesauribile memoria, e ammirato in video. Può essere apprezzato sulle pagine patinate di un’enciclopedia o di una rivista, seduti in una buona biblioteca. Un dipinto può essere svelato dalle luci direzionali di un museo, di una galleria, di una mostra.
Ma consigliamo anche scoperte senz’altro più eccitanti, in viaggi un po’ avventurosi per strade di campagna e borghi isolati; e, perché no, durante escursioni a piedi tra le valli e i monti dell’Appennino o trekking urbani nelle più belle città d’arte. E una volta scoperto l’eremo, consigliamo di esercitare pazientemente la difficile arte di scoprire chi l’apra.
In parole più dotte, consigliamo di studiare il rapporto tra arte e territorio.