Itinerario nella provincia di Piacenza
Piacenza. Il Giudizio finale nella chiesa di San Francesco
Le tappe dell’itinerario
La chiesa piacentina di San Francesco risale alla fine del Duecento ed è un tipico esempio di architettura francescana gotico-lombarda, con una facciata in cotto e una torre campanaria quadrata a trifore. L’interno ha tre navate separate da alte arcate gotiche e alcune cappelle. Il frontone della Cappella della Madonna di Caravaggio è decorato da un Giudizio universale del secolo XIV. L’affresco, pur mutilato, presenta un interessante concentrato di personaggi. Al centro è il Cristo giudice, seduto sul trono, con un nimbo crociato sul capo e un mantello che lascia scoperta la ferita sul costato. La tradizionale mandorla ellittica ha perduto la sua rotondità perchè è stata occupata da un gruppo di angeli e si presenta quindi irta di punte delle ali svolazzanti degli esseri celesti.
Alla destra di Gesù è dipinta in grande evidenza la figura di Maria, la Madre di Gesù, ritratta in preghiera, con la corona sul capo, il lungo abito celeste. Alle spalle di Maria si affolla un gruppo di beati: si riconoscono un papa col triregno e i guanti bianchi, gli apostoli, San Francesco con le stimmate, San Benedetto con la mitria d’abate. Alla sinistra del Cristo un angelo ha in mano e ostenta i chiodi della crocifissione; compare poi in ginocchio il secondo intercessore, Giovanni Battista, i cui capelli e la barba incolta denunciano la lunga permanenza nel deserto. Segue un re con la corona e la lunga barba; dietro di lui è san Domenico l’altro grande fondatore di ordini.
La scena della risurrezione dei corpi è limitata a un solo risorgente, abbracciato da un angelo.
Nello spazio tra i due archi vediamo la scena violenta della separazione dei buoni dai cattivi. L’arcangelo Michele, con l’elmo e la corazza, aiutato da un altro angelo guerriero, respinge i dannati verso l’inferno, collocato sul fondo del dipinto, dove si rileva la presenza delle fiamme e di due diavoli neri e ghignanti.
Il gruppo degli eletti è preceduto dal buon ladrone Disma, croce in spalla, cui Gesù stesso ha promesso il Paradiso.
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