Itinerario nella provincia di Prato
Prato. Il Giudizio finale degli Spedalinghi
Le tappe dell’itinerario
Il complesso pratese dello Spedale della Misericordia risale al Duecento ed è una delle realizzazioni più interessanti della cultura medievale italiana in tema di salute e servizi sociali. Il nosocomio era affiancato da un orfanotrofio, dal ‘pellegrinaio’, dalla cappella di Santa Barbara e dal Palazzo degli Spedalinghi. Nelle sale del complesso ospedaliero – ancor oggi il più importante ospedale di Prato – sono conservate numerose opere d’arte (la Quadreria). In particolare il Salone degli Spedalinghi ospita i frammenti di un affresco dedicato al Giudizio universale, realizzato nel 1345 dal pittore fiorentino Bonaccorso di Cino.
Il Giudizio pratese è una ripresa letterale dell’analogo affresco eseguito da Buonamico Buffalmacco nel Camposanto di Pisa. Il frammento recuperato vede al centro della scena l’arcangelo Michele con la spada sguainata che organizza la separazione dei gruppi dei salvati e dei dannati. Ai suoi piedi il re Salomone emerge faticosamente dalla sua tomba. Due angeli provvedono a uno scambio di persona: un uomo buono finito erroneamente nel gruppo dei dannati viene amorevolmente accompagnato tra i beati; al contrario un dannato che si era mimetizzato tra i beati viene snidato e obbligato a cambiare gruppo. Altri angeli minacciano e spintonano i dannati. Il particolare più curioso dell’affresco è costituito dalla presenza della porta d’ingresso all’Inferno, sovrastata da un diavolo villoso che replica il celebre motto di Dante Lasciate ogni speranza voi ch’entrate. In alto sono ancora visibili quattro dei dodici apostoli che formano il tribunale celeste.
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