MORTE
La morte è il termine della vita terrena. Le nostre vite sono misurate dal tempo, nel corso del quale noi cambiamo, invecchiamo e, come per tutti gli esseri viventi della terra, la morte appare come la fine normale della vita. Questo aspetto della morte comporta un’urgenza per le nostre vite: infatti il far memoria della nostra mortalità serve anche a ricordarci che abbiamo soltanto un tempo limitato per realizzare la nostra esistenza. La morte è conseguenza del peccato. La morte è trasformata da Cristo (Catechismo della Chiesa Cattolica – CCC 1007).
Il trionfo della morte
Iconografia: la morte in forma di scheletro, munita di falce o di arco e frecce, galoppa a cavallo su un tappeto di cadaveri, minacciando personaggi spensierati e dediti ai piaceri della vita, mentre un gruppo di miserabili la chiama senza successo.
Fonti bibliche: Apocalisse 6,8: (E vidi un cavallo verdastro, e il cavaliere ha nome la Morte; e l’ade lo seguiva. E fu dato ad essi potere sulla quarta parte della terra, per uccidere di spada, di fame, di peste e mediante le fiere della terra).
Raffigurazioni nel Lazio: Sacro Speco di Subiaco.
La morte sconfitta
Iconografia: la morte, che ha dominato la storia del mondo e che è stata sconfitta una prima volta dopo la resurrezione di Gesù, è definitivamente distrutta dopo la resurrezione dei morti.
Fonti bibliche: I Corinzi 15, 26: (L’ultimo nemico a essere eliminato sarà la morte); 15,55; (Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?); Apocalisse 20 (E la morte e l’ade furono gettati nel lago del fuoco).
Raffigurazioni nel Lazio: Giudizio universale di Michelangelo (la morte, con il capo velato, terrorizzata per la sua imminente distruzione, compare tra i risorgenti); Giudizio universale di Vitorchiano (lo scheletro della morte giace nel profondo dell’ade).
Raffigurazioni in Abruzzo: Atri (S.Spirito).
L’incontro tra i vivi e i morti
Iconografia: Tre personaggi di rango sociale elevato incontrano all’aperto tre bare scoperchiate contenenti cadaveri in progressivo stato di decomposizione; un eremita spiega ai vivi il senso morale della visione. Variante: tre cavalieri incontrano all’improvviso sulla strada tre scheletri deambulanti e parlanti, che li ammoniscono sulla caducità della vita.
Raffigurazioni nel Lazio: Sacro Speco di Subiaco; Chiesa di San Flaviano a Montefiascone; Chiesa di San Paolo a Poggio Mirteto; Abbazia di Fossanova.
Raffigurazioni in Abruzzo: Atri (Cattedrale).
Vanitas vanitatum
Iconografia: riflessione sulla caducità della vita umana e del successo mediante la raffigurazione di oggetti allusivi ai piaceri della vita o che ricordano il memento mori (il teschio) e il trascorrere inesorabile del tempo (clessidra, orologi) e in genere dei simboli della ricchezza e del potere (corona, scettro, gioielli).
Fonti bibliche: Ecclesiaste
Raffigurazioni nel Lazio: monumento funebre di Alessandro VII in San Pietro a Roma.
Raffigurazioni in Abruzzo: Chieti (SS.Trinità).
Altri temi nell’iconografia della morte
La danza macabra. L’arte di morire. Contrasto tra il vivo e il morto. Le età della vita e la morte. La scala della vita. La morte e la ragazza. Gli amanti morti. Lo specchio delle dame. La predica dei morti. Gli agguati della morte. La morte beffarda. La partita a scacchi con la morte. La morte del peccatore. Il funerale. Cimiteri e ossari didattici.
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