Un circuito sui luoghi della battaglia del Belvedere

Colle Abate di Terelle

Il quadro ambientale


Da Cassino si segue la strada provinciale per Terelle che costeggia il fiume Rapido, aggira la base del colle di Montecassino e attraversa Caira  (una breve diramazione porta al colle del cimitero militare tedesco). Si comincia a salire decisamente, con ripidi tornanti nel bosco, verso Terelle, panoramico comune a 900 metri di quota e a circa 20 km da Cassino, famoso per il suo castagneto.

Monte Cairo, osservato dall’autostrada del Sole, appare come una montagna isolata, ripida e slanciata, che si solleva dalla pianura con un balzo che raggiunge la cima, su una cresta allungata e orizzontale, a 1669 metri. Visto da Terelle, espone la sua cresta orientale e il rimboschimento del dopoguerra. Verso sud protende la sua cresta di colli, teatro delle battaglie di Cassino, compresi tra i paesi di Villa Santa Lucia e Caira, che si arrestano bruscamente sullo sperone di Montecassino, dove la ricostruita Abbazia domina la moderna città di Cassino. Verso nord il monte Campanella (1318 m.) sovrasta Terelle e i suoi colli. Il gruppo prosegue poi con una infinita serie di cocuzzoli minori in direzione di Atina e Villa Latina, con il roccioso Monte Cifalco in evidenza. Il paesaggio è gradevole. Vecchie case di campagna sono ancora intatte, accanto ad altre ormai in rovina. Nuove costruzioni sparse o aggregate in piccole frazioni sono state costruite negli anni più recenti. La guerra aveva lasciato il territorio di Terelle disboscato e defoliato e inoltre devastato da trinceramenti, reticolati e campi minati. Oggi delle opere di guerra non resta quasi più traccia. L’opera di bonifica del dopoguerra, la riforestazione, il lavoro dei contadini per rimettere a coltura le terre, hanno riappacificato l’uomo con la natura. Si tratta di zone comunque remote, talora selvagge, lontane dai flussi turistici, pochissimo conosciute. Proprio per questo offrono all’escursionista emozioni e gusto della scoperta. Alcuni interventi di restauro delle costruzioni militari ancora praticabili offrono certamente un incentivo anche a turisti curiosi e in cerca di memorie.


La guerra a Monte Cairo


La seconda guerra mondiale ha segnato a fondo il settore di Monte Cairo. La linea Gustav correva alla base delle montagne, seguendo il corso del fiume Rapido, da Caira a Sant’Elia. Adeguandosi alla conformazione dei luoghi i tedeschi attrezzarono i monti con artiglieria in grado di colpire gli obiettivi posti a valle. I colli intorno a Terelle furono trincerati. Le postazioni difensive furono collocate sul terreno in posizioni dominanti tali da sfruttare al massimo l’eccellente visibilità. I lavori di costruzione delle infrastrutture (casematte, bunker corazzati, ricoveri, postazioni in caverna) si svolsero  nell’autunno del 1943.  La crescente urgenza di progredire nei lavori, motivata dallo sbarco a Salerno e dalla risalita delle armate alleate, costrinse i tedeschi ad affiancare i lavori assegnati alle ditte private con interventi diretti del genio militare e della Todt. I tedeschi reclutarono forzosamente l’ingente manodopera necessaria con frequenti rastrellamenti, prima solo diurni e poi anche notturni, di uomini nei paesi circostanti.

La battaglia del Belvedere si svolse nell’ultima settimana di gennaio del 1944 e si aprì con il bombardamento aereo di Terelle. Il corpo di spedizione francese, comandato dal generale Juin, aveva la responsabilità della zona del Rapido. La divisione di fanteria maghrebina, comandata dal maggiore generale de Monsabert, riuscì a spezzare le difese tedesche all’altezza di Sant’Elia Fiumerapido e diede l’assalto alla zona dei colli di Terelle. La linea “Belvedere – Colle Abate – Pietregentili – Serra Canale” fu teatro nel gennaio 1944 di assalti e combattimenti prolungati, a esito alterno. La resistenza dei tedeschi fu accanita e spense l’impeto delle truppe comandate dai francesi costringendole a un’onerosa guerra di posizione per tutta la durata della guerra, praticamente fino alla liberazione di Montecassino.


Verso Colle Abate


L’itinerario escursionistico ci consente di raggiungere Colle Abate, un eccezionale punto panoramico e perno difensivo della difesa tedesca. Il percorso prosegue poi ad anello intorno ai colli della “battaglia del Belvedere”.

Il punto di partenza si trova esattamente accanto al cartello stradale che segna il km 16 della strada Cassino-Terelle. In corrispondenza di un gruppo di case è possibile parcheggiare e rifornirsi d’acqua a una fontanella. Fatti pochi passi, si prende a destra la stradina indicata come “via del prete”. Il Colle Abate, con la sua croce di vetta, è ben visibile. Un pannello informativo con foto e cartine descrive le vicende belliche che interessarono Terelle e segnala l’inizio del “percorso storico naturalistico” realizzato grazie ai fondi europei. La stradina procede in leggera salita e raggiunge ben presto un bivio (proseguire diritti) e uno spazio recintato e attrezzato con parcheggio e area picnic. Un pannello, con foto d’epoca, ricorda il capitano Berne, che riuscì a raggiungere la quota, unico superstite del suo battaglione di fucilieri tunisini, completamente annientato dalla difesa tedesca. La stradina prosegue ora su sterrato, alternato a tratti con fondo in cemento, e raggiunge un’abitazione (il passaggio della catena che delimita la proprietà privata è consentito). A fianco della casa, dietro una baracca di lamiera, parte la sassosa mulattiera che sale a stretti tornanti sull’anticima di Colle Abate. Un altare con una grande croce, il monumento ai caduti in pietra del Coreno e una targa esplicativa ricordano gli avvenimenti bellici e il sacrificio di vite umane. La cima del Colle è a pochi passi. Un muretto a secco, rialzato, rende l’idea dei trinceramenti e consente di osservare i colli sottostanti e farsi un’idea della geografia dei combattimenti. Magnifico è il panorama circolare che si gode da Colle Abate. A destra di Cassino si alzano il colle dell’Abbazia, il Calvario e il Castellone; segue il monte Cairo con le sue complicate propaggini; a nordest si allunga tutta la cresta dei monti del parco nazionale, con la Meta e le Mainarde in bella evidenza; il massiccio del Matese si alza sui colli del Sannio; il monte Sambucaro segna il confine delle tre regioni; a destra di questo si osservano il vulcano di Roccamonfina e le alture della Campania, la valle del Garigliano e il gruppo dei monti Aurunci.


L’anello del Belvedere


Si scende da Colle Abate per la via dell’andata fino all’area picnic e al bivio sottostante. Qui si devia a sinistra per la strada asfaltata, segnata dai pali della linea telefonica, che traversa un pianoro, si abbassa all’altezza di due case e prosegue sterrata. Da una radura sulla destra è possibile, con una breve deviazione, curiosare sulla cima boscosa del Belvedere. La strada aggira il colle sulla sinistra e continua in discesa, costeggiando una villa, fino a un bivio. Si prende la strada asfaltata di destra che passa tra le abitazioni e procede a semicerchio sulla testata dalla valle sottostante, fino a confluire sulla strada Cassino-Terelle (al km 14,5). Un centinaio di metri prima della confluenza sulla strada provinciale si cerca il sentierino che traversa a fianco di un vecchio fienile di pietra e porta sui prati del colle Vittuni. Qui è stata attrezzata un’area di decollo per il volo libero con il parapendio (segnalato da una freccia sulla strada provinciale). Il panorama, più limitato rispetto a quello di Colle Abate, è tuttavia ricco di particolari sulla valle del Rapido, la piana di Cassino, Caira e il cimitero militare tedesco, i colli di Montecassino. Tornati sulla strada provinciale occorre camminare per un tratto sull’asfalto, in un ambiente comunque piacevole e panoramico, oltre che scarsamente trafficato. Un chilometro e mezzo ci separano dal punto di partenza e dal parcheggio dell’auto.

L’intero percorso sviluppa circa sei chilometri di lunghezza. Il dislivello è molto contenuto, limitato ai duecento metri che separano la quota dei Colli Belvedere e Vittuni da quella di Colle Abate. Il circuito è percorribile tranquillamente in due ore: 30 minuti sono necessari dal parcheggio per salire a Colle Abate; 45 minuti servono da Colle Abate per toccare gli altri due colli e raggiungere la strada provinciale (20 minuti sono sufficienti per le brevi deviazioni); altri 20 minuti servono a coprire il tratto di strada provinciale.

Per approfondire

Il gruppo di Monte Cairo è descritto da Carlo Landi Vittorj nel volume primo di “Appennino centrale”. Il volume è inserito nella collana “Guida dei monti d’Italia”, nata dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano e il Touring Club Italiano (Milano, 1989). Gli itinerari escursionistici nel gruppo di Monte Cairo sono descritti da Stefano Ardito nel primo volume di “A piedi nel Lazio” (Guide Iter, Subiaco). Il CAI di Cassino  (tel. 0776-311418) è molto attivo nella zona e fornisce informazioni e itinerari. La tavoletta IGM di inquadramento cartografico della zona in scala 1:25.000 è 160 I SO Terelle.


La Comunità montana “Valle del Liri”

(www.xvcomunitamontanalazio.it) ha tra i suoi compiti la valorizzazione delle zone svantaggiate di montagna e la realizzazione di itinerari escursionistici e di percorsi attrezzati su sentieri di montagna. Ha pubblicato nel 2007 la Guida di Carlo Scappaticci dedicata alle Gole del Melfa e Monte Cairo comprendente la Carta dei sentieri in scala 1:20.000 e la Guida agli itinerari. Carta e itinerari sono disponibili nel sito web www.ecoturismogoledelmelfa.it/


Per un approfondimento delle vicende belliche legate alla linea Gustav e alla battaglia del Belvedere si consiglia di consultare il capitolo ottavo del volume di Livio Cavallaro (Cassino 1944 – Le battaglie per la linea Gustav12 gennaio-18 maggio 1944, Mursia, Milano, 2004) e le schede del sito web www.dalvolturnoacassino.it/. Ogni anno i reduci tedeschi tornano a Terelle per onorare i caduti della battaglia del Belvedere con una messa e una commemorazione tenute sul sacrario di Colle Abate.

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