La linea Gustav è il sistema di fortificazioni che i genieri tedeschi approntarono nell’autunno del 1943 (con il contributo delle imprese locali e con il lavoro coatto degli italiani rastrellati e inquadrati nella Todt) sulla verticale nord-sud che dalla foce del Sangro sull’Adriatico raggiunge la foce del Garigliano a Minturno. Camminare sulle strade di guerra, andare alla scoperta di trincee, bunker e forti militari, restaurare “sentieri della memoria” e recuperarli a un escursionismo curioso e intelligente, sono attività che negli ultimi anni hanno visto convergere l’interesse di turisti e camminatori e l’impegno delle comunità locali nei progetti di valorizzazione del territorio. Il turismo della memoria, l’escursionismo sui luoghi della storia, i sentieri di guerra, hanno una forte componente evocativa e sono proposti come percorsi di pace per riflettere sugli orrori dei conflitti armati e per riconciliarsi con gli uomini e con la natura. Ancor più efficace è la scelta recente di proporre itinerari escursionistici e percorsi turistici combinati a eventi culturali di qualità (spettacoli, concerti, manifestazioni rievocative, testimonianze) in luoghi della storia di forte richiamo.
La proposta di collegare in rete le memorie di guerra della linea Gustav, di recuperare, restaurare e valorizzarne i siti, di “fare sistema” con il reticolo di musei, monumenti, memoriali creati sul territorio ha un fondamento in esperienze già realizzate in varie parti del mondo. Queste esperienze raccontano che è possibile riutilizzare le antiche linee difensive come opportunità di sviluppo economico per le aree circostanti, come elemento di promozione culturale e come stimolo di attrazione dei flussi turistici.
Parco storico, parco della memoria, parco tematico, parco culturale, sono le diverse possibili denominazioni di un progetto che evoca modelli innovativi di integrazione e valorizzazione delle risorse, di combinazione tra beni “materiali” (la natura, i monumenti, le tracce della storia) e risorse “immateriali” (la memoria dei testimoni, le vicende storiche, l’elaborazione poetica e letteraria). Significativo in questa direzione è “il gran percorso della memoria”, circuito di paesi, tappe, monumenti, sacrari del Cassinate. E l’escursionismo dolce (a piedi, in bici, a cavallo) è spesso il collante tra le diverse risorse. Ed è anche la modalità di fruizione forse più coinvolgente e più rispettosa.