Il campo di battaglia del Belvedere

Colle Cerro

L’itinerario


Provenendo da Cassino si raggiunge Caira, nei pressi del cimitero di guerra tedesco e s’imbocca la SP 62 per Terelle. Esattamente al tornante del km 13 si trova il bivio segnalato per Ottaduna. Si lascia l’auto. Una stretta strada asfaltata risale con un tornante la cresta, si affaccia sul pianoro e raggiunge un bivio. Si trascura il ramo di sinistra e si prende il ramo di destra in discesa, in direzione delle case di Ottaduna e di Colle Cerro. Si lascia subito la strada per traversare i prati in direzione del vicino ed evidente Colle Belvedere (quota 721). Per tracce di sentiero si raggiunge la cresta sommitale, che si percorre osservando i resti interrati delle postazioni militari. Verso nord si osserva tutto il campo di battaglia del Belvedere: a destra il roccioso Colle Cerro; al centro il Colle Abate, riconoscibile per la sua croce; a sinistra il Colle Vittuna con l’impianto di volo libero.

Si scende ora, seguendo la cresta in direzione Nord, parallelamente alla strada asfaltata, verso una visibile casa isolata e il successivo cocuzzolo che chiude a est il pianoro. Su tracce di sentiero, aggirando i tratti di macchia più fitta, si raggiunge il prato e il minuscolo colle (quota 663), segnato da una nitida postazione. Ci si abbassa ora a traversare il fosso cercando il passaggio nella macchia che conduce a due “sangar”, postazioni per mitraglieri protette da un muretto di sassi rialzato. Pochi passi in salita conducono all’interessante casa rurale a due piani: a pianoterra c’è la sala col camino e la stalla; al piano superiore, accessibile dal retro con una rampa di scale, si trova il fienile.

Evitando ora le recinzioni che impediscono l’accesso al colle sovrastante (presenza di stalle e animali al pascolo) si torna alla strada asfaltata seguendo una larga pista tra i prati. Sull’asfalto si raggiungono le case di Ottaduna. Senza entrare nell’abitato, ad una curva a gomito, si lascia l’asfalto e si va a destra su una strada sterrata.

Salendo, si osserva da più angolazioni il Fosso Belvedere che sale da Olivella e dalla Valle del Rio Secco. Il fosso è noto come la Ravine Gandoet e fu utilizzato, su un’idea del comandante di battaglione Gandoet, per l’assalto alle postazioni tedesche dalle truppe del corpo di spedizione francese nel gennaio 1944. La gravina, ripida e scomoda, consentiva però di progredire nella salita al riparo degli osservatori tedeschi del monte Cifalco.

La strada sterrata sale verso il colle Cerro e termina con un tornante in un’ampia radura, utilizzata dai boscaioli. La sommità del colle si raggiunge per sentiero fangoso che risale la fitta macchia. Tuttavia può essere sufficiente limitarsi a due itinerari più brevi, meno faticosi, ma del massimo interesse. Il primo percorre la linea di cresta che conduce in pochi minuti al Colle Cisterna a q. 733. Più che i resti delle opere militari, conviene osservare la valle del Rio Secco e la cresta dei monti che dal Cifalco raggiunge la conca di Atina. Tornati alla radura si sale ora per tracce di sentiero al contrafforte del Cerro che domina il piano dell’Ottaduna e che termina sotto una fascia di rocce. Sulla cresta si osservano postazioni di artiglieria e piazzole da mortaio ancora ben conservate e si trova un numero impressionante di residuati bellici, bombe da mortaio, schegge e filo spinato.

Riscesi alla radura, sulla strada sterrata e poi asfaltata si traversa il pianoro e si torna al punto di partenza.

Note tecniche

Dislivello: 180 m (bivio Ottaduna: 600 m - Colle Cerro: 780 m; percorso a saliscendi)

Tempi di percorrenza: 2 h 50’ (Bivio Ottaduna – Colle Belvedere: 30’; Colle Belvedere – casa isolata: 20’; casa isolata – radura colle Cerro: 30’; colle Cisterna: 20’ a/r; Picco senza nome: 30’ a/r; Radura Colle Cerro – Bivio Ottaduna: 40’)

Cartografia: Carta dei sentieri “Gole del Melfa e Monte Cairo” di Carlo Scappaticci e XV Comunità montana “Valle del Liri” – scala 1:20.000 – edizione 2007 (www.ecoturismogoledelmelfa.it)

Siti web:

www.montecairotrekking.it/; www.dalvolturnoacassino.it/

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