Le posizioni dell’artiglieria tedesca

Terelle e Monte Cairo

Il quadro ambientale


Monte Cairo appare come una montagna isolata, ripida e slanciata, che si solleva dalla pianura con un balzo che raggiunge la cima, su una cresta allungata e orizzontale, a 1669 metri. Verso sud protende la sua cresta di colli, teatro delle battaglie di Cassino, compresi tra i paesi di Villa Santa Lucia e Caira, che si arrestano bruscamente sullo sperone di Montecassino, dove la ricostruita Abbazia domina la moderna città di Cassino. Verso nord il monte Campanella (1318 m.) sovrasta Terelle e i suoi colli. Il gruppo prosegue poi con una serie di cocuzzoli minori in direzione di Atina e Villa Latina. La guerra aveva lasciato il territorio di Terelle disboscato e defoliato e inoltre devastato da trinceramenti, reticolati e campi minati. Oggi delle opere di guerra non resta quasi più traccia. L’opera di bonifica del dopoguerra, la riforestazione, il lavoro dei contadini per rimettere a coltura le terre, hanno riappacificato l’uomo con la natura. Si tratta di zone comunque remote, talora selvagge, lontane dai flussi turistici, pochissimo conosciute. Proprio per questo offrono all’escursionista emozioni e gusto della scoperta. Alcuni interventi di restauro delle costruzioni militari ancora praticabili offrono certamente un incentivo anche a turisti curiosi e in cerca di memorie.


La guerra a Monte Cairo


La seconda guerra mondiale ha segnato a fondo il settore di Monte Cairo. La linea Gustav consisteva in una fascia di fortificazioni sui monti e sui colli lungo il corso del fiume Rapido. Adeguandosi alla conformazione dei luoghi i tedeschi attrezzarono i monti con artiglieria in grado di colpire gli obiettivi posti a valle e con l’artiglieria contraerea. I colli intorno a Terelle furono trincerati. Le postazioni difensive furono collocate sul terreno in posizioni dominanti tali da sfruttare al massimo l’eccellente visibilità. I lavori di costruzione delle infrastrutture (casematte, bunker corazzati, ricoveri, postazioni in caverna) si svolsero nell’autunno del 1943. L’urgenza di progredire nei lavori, motivata dallo sbarco a Salerno e dalla risalita delle armate alleate, costrinse i tedeschi ad affiancare i lavori assegnati alle ditte private con interventi diretti del genio militare e della Todt. I tedeschi reclutarono forzosamente l’ingente manodopera necessaria con frequenti rastrellamenti, prima solo diurni e poi anche notturni, di uomini nei paesi circostanti. Fu potenziata la modesta viabilità locale e furono costruite nuove strade, come la Neumann che collegava Terelle a Belmonte. Altre vie di penetrazione collegavano i paesi della valle del Melfa alla prima linea, per consentire i movimenti di truppe, l’arrivo dei rifornimenti e la gestione degli ospedali di campo.

La zona di Monte Cairo fu interessata dalla battaglia del Belvedere, che si svolse nell’ultima settimana di gennaio del 1944 e si aprì con il bombardamento aereo di Terelle. Il corpo di spedizione francese, comandato dal generale Juin, aveva la responsabilità della zona del Rapido. La divisione di fanteria maghrebina, comandata dal maggiore generale de Monsabert, diede l’assalto alla zona dei colli di Terelle. La resistenza dei tedeschi fu accanita e spense l’impeto delle truppe comandate dai francesi costringendole a un’onerosa guerra di posizione per tutta la durata della guerra.


L’itinerario


La passeggiata che proponiamo sfrutta la strada sterrata che percorre il versante occidentale di Monte Cairo mantenendosi costantemente a una quota di circa 1200 metri. Il percorso è molto panoramico, poco faticoso e presenta dislivelli molto limitati. Da Cassino e da Caira si salgono i tornanti stradali che raggiungono il borgo di Terelle. Dalla parte alta del paese si prosegue ancora sui tornanti di strada asfaltata, seguendo l’indicazione per il rifugio forestale. Si parcheggia dove l’asfalto termina (1140 m.), in corrispondenza di una sbarra, o poco prima, sul piazzale di un vecchio edificio ridotto a rudere.

Superata il varco si va ora a sinistra sulla larga strada bianca del rifugio. Dove la strada svolta a destra, cambiando versante, un piazzale panoramico con tabella informativa permette di godere di una visuale amplissima su tutto il Cassinate. Più avanti la strada termina davanti agli edifici delle “Casermette”. Si tratta di un gruppo di edifici costruiti dai tedeschi per il ricovero dei soldati destinati alle batterie di artiglieria dislocate sulle piazzole della zona. Sono due dormitori rettangolari bassi e lunghi, raccordati da un edificio di servizio e sovrastati da un rifugio a due piani. Il sito è dotato anche di una cisterna per la provvista d’acqua. L’intero complesso è stato recentemente restaurato e ristrutturato dalla Comunità montana per uso eco-turistico. Lasciata la strada, si prosegue sul sentiero forestale protetto da staccionate che sale con regolarità nella pineta. Dopo pochi minuti incontriamo un osservatorio tedesco di artiglieria che sfrutta uno spuntone roccioso naturale, attrezzato con un locale sottostante scavato nella pietra del monte. La felice posizione panoramica permette di osservare in dettaglio tutto il campo di battaglia dei colli di Montecassino e le vie di movimento delle truppe nella piana del Liri. Due pannelli informativi e un tavolo da picnic arricchiscono il sito. Poco più in alto, sulla verticale, troviamo un secondo punto di osservazione che si raggiunge con un lungo tornante nel bosco. Un ricovero sotterraneo è coordinato con la zona trincerata e con le piazzole dell’artiglieria. Nuovo ampio panorama che si allarga ai monti dell’alto Casertano, agli Aurunci e al Mar Tirreno. Fin qui avremo impiegato 45 minuti. Volendo, l’escursione può essere proseguita in direzione della ventosa cima di Monte Cairo, a 1669 metri di quota. Altrimenti si torna indietro fino alla sbarra (e al parcheggio). Si prosegue ora in direzione opposta sulla strada sterrata che sale leggermente nel bosco, raggiunge un dosso, traversato da un sentiero segnato, e si abbassa subito dopo traversando a mezzacosta. A destra sul fondo si scorge un pianoro (“i laghi”), ricco d’acqua, con cisterna e fontanile di abbeverata per il bestiame; lo si raggiunge scendendo direttamente nel bosco lungo il Fosso del Faggeto o più avanti grazie a una pista che diverge dalla sterrata; qui aveva sede una base logistica tedesca. Proseguendo sulla strada principale si raggiunge la località “la Forcella” (1184 m.). A destra si può salire in breve alla serie di cocuzzoli che costituiscono il Monte Campanella (1318 m.), sede di un’importante batteria di artiglieria tedesca. Dalla Forcella, con una deviazione sulla sinistra, si sale alla sella dov’è il piccolo Rifugio di Pozzacone, così chiamato per i suoi tre pozzi in quota al suo fianco e per quelli nella conca sottostante. Pozzacone era una base logistica tedesca, con postazioni di artiglieria e luogo di transito delle truppe da e per il fronte. Su questo versante il panorama si apre sui monti del Parco nazionale d’Abruzzo (con il Breccioso, la Cornacchia e la costiera del Petroso in evidenza) e sulla sfilata di tutte le cime delle Mainarde. La seconda parte dell’escursione richiede due ore a/r.

  1. Il gruppo di Monte Cairo è descritto da Carlo Landi Vittorj nel volume primo di “Appennino centrale”. Il volume è inserito nella collana “Guida dei monti d’Italia”, nata dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano e il Touring Club Italiano (Milano, 1989). Gli itinerari escursionistici nel gruppo di Monte Cairo sono descritti da Stefano Ardito nel primo volume di “A piedi nel Lazio” (Guide Iter, Subiaco). Il CAI di Cassino (tel. 0776-311418) è molto attivo nella zona e fornisce informazioni e itinerari. La tavoletta IGM d’inquadramento cartografico della zona in scala 1:25.000 è 160 I SO Terelle.


  1. La Comunità montana “Valle del Liri”(www.xvcomunitamontanalazio.it) ha pubblicato nel 2007 la Guida di Carlo Scappaticci dedicata alle Gole del Melfa e Monte Cairo comprendente la Carta dei sentieri in scala 1:20.000 e la Guida agli itinerari. Carta e itinerari sono disponibili nel sito web www.montecairotrekking.it/


  1. Per un approfondimento delle vicende belliche legate alla linea Gustav e alla battaglia del Belvedere si consiglia di consultare il capitolo ottavo del volume di Livio Cavallaro (Cassino 1944 – Le battaglie per la linea Gustav12 gennaio-18 maggio 1944, Mursia, Milano, 2004) e le schede del sito web www.dalvolturnoacassino.it/.

Per approfondire

A piedi sulla linea Gustav

Itinerari escursionistici da Montecassino all’Adriatico

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Itinerari

La ricognizione del percorso è stata effettuata il 28 marzo 2015