Le tappe dell’itinerario
L’itinerario
Il Monte Ghello è un promontorio roccioso a ridosso della città di Rovereto, sul versante orientale della Vallagarina. Un anello escursionistico con partenza dal capoluogo ne raggiunge la sommità risalendo il versante di Noriglio e Zaffoni e ridiscende in città dal versante di Toldi. Il percorso a piedi richiede 3-4 ore. Raggiungendo in auto o in bus le località in alto, i tempi si riducono a circa un’ora di visita delle evidenze sommitali. Da Piazza Rosmini si segue la strada provinciale per Noriglio (Viale dei Colli) oppure la strada vecchia che dal Dosso del Castello di Rovereto porta alla frazione dei Valteri. Di qui una stretta stradina asfaltata (Via Klame) sale alla località Zaffoni. Si entra ora nel cuore del Monte Ghello, seguendo fedelmente la segnaletica, prima sull’asfalto e poi su una larga sterrata. Si costeggiano i pozzi di pietra, le opere militari austriache, i terrazzamenti coltivati e si raggiunge la grande croce di vetta (m. 522) da cui si domina l’intera città di Rovereto e un ampio tratto della Vallagarina. Sempre su sterrata si scende alle case di Toldi e ora sull’asfalto (con qualche scorciatoia segnalata) si segue il magnifico e panoramico percorso tra i vigneti che scende alla Vallunga e a Rovereto.
L’esplorazione del Monte Ghello lungo il sentiero principale e le brevi diramazioni laterali porta alla scoperta di opere di architettura spontanea basate sull’utilizzo della pietra a secco e sull’integrazione tra il costruito e le rupi rocciose. I pozzi di pietra (le ulbe) sono l’espressione di un’antica sapienza rurale che proteggeva con grande cura le scarse risorse idriche: i pozzi sono coperti con cupolette di pietra a secco e muniti di sportelli per evitare di sporcare o inquinare le acque. Le cisterne di pietra vicine ai pozzi e quelle che raccolgono l’acqua meteorica nelle depressioni, grazie a canalette di pietra, distribuiscono il prezioso liquido per l’irrigazione dei campi di fieno, degli orti e dei vigneti. Di straordinario interesse è la baracca dei cavatori di pietra costruita in una trincea sul fianco del colle. Le pareti sono tirate su senza legante, sovrapponendo semplicemente le lastre di pietra con perizia e geometrica precisione. In alto le pareti si rastremano e sono coperte da larghi lastroni a tholos. Nelle pareti sono ricavate le indispensabili nicchie per riporre gli oggetti di uso domestico. L’interno custodisce anche un geniale ed elegante lavabo di pietra scavata, munito di canaletta adduttrice per l’acqua. L’ingresso è protetto da grandi stipiti e da una robusta trabeazione monoblocco. Sopra il portale è ricavata una finestrella rettangolare che ha il compito di espellere i fumi ma che funziona anche come accorgimento di scarico statico della pressione delle pareti. Segno della secolare opera di spietramento e terrazzamento dei campi coltivati sono i muretti a secco frutto di una paziente tessitura di pietre e di rocce. Accostati a spuntoni di rocce nei pressi dei fondi coltivati e dei vigneti compaiono ingegnosi casotti di pietra costruiti per la conservazione degli attrezzi agricoli. Vanno poi citate le diverse opere militari a carattere difensivo costruite dagli austriaci a controllo delle valli di Terragnolo, Vallarsa e Lagarina. L’infrastruttura più interessante è il percorso in galleria, scavato nella roccia, che termina nelle postazioni in caverna che ospitavano l’artiglieria. Di rilievo è il bunker anch’esso attrezzato con due postazioni per le bocche di fuoco. Collegano le opere più importanti una serie di strutture di servizio: camminamenti trincerati, posti di osservazione, canalette e cisterne per l’acqua, ricoveri per i soldati.
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Rovereto: antiche pietre di pace e di guerra sul Monte Ghello
Le pareti di calcare grigio di Noriglio coronate dalla calotta del Monte Ghello sono il paesaggio più familiare agli abitanti di Rovereto, un bonario cocuzzolo meta di tranquille passeggiate “fuoriporta”, con panoramica vista su storiche valli e più celebri cime. Ma il Monte Ghello è tutt’altro che insignificante. È anzi un concentrato di motivi d’interesse tra i più stimolanti. Lo è dal punto di vista naturalistico e botanico, per le sue colorate orchidee. Il suo paesaggio agrario, che alterna prati aridi a freschi boschi e a vigneti che si srotolano sui fianchi assolati del colle, è area naturale protetta che ha meritato la nomina a “sito di interesse comunitario”. Le numerose ma discrete cave di “biancone” e la fatica dei cavatori hanno fornito fino al secolo scorso la pietra per costruire le ville e i palazzi di Rovereto. I campi terrazzati, i masi, i pozzi, le cisterne dell’acqua, i canali, i muretti, i casotti, restano le testimonianze ormai in gran parte mute dell’incessante e secolare lavorio dei contadini. Negli angoli più scoscesi si nascondono le postazioni di artiglieria in caverna e altre fortificazioni in roccia scavate dagli austriaci in vista della Grande Guerra. Si aggiunga che l’opera di studiosi, appassionati e volontari sta promuovendo la valorizzazione turistica del Monte Ghello, la ripulitura dei siti bellici, la segnatura dei principali sentieri, la cartellonistica, le guide escursionistiche e la pubblicistica sull’area. Monte Ghello si propone così come un’eccellente metafora del cambiamento in atto sui territori marginali, un ecomuseo del paesaggio agrario, un “open space” dell’architettura spontanea, delle comunità montane e delle reliquie belliche che caratterizzano il Trentino.
L’Italia della pietra a secco
Passeggiate tra i monumenti dell’architettura spontanea
Per approfondire
I sentieri della zona sono descritti nella guida 7 percorsi del monte Finonchio, pubblicata dal Comune di Rovereto. Utile è anche la guida di Italo Prosser dal titolo Finonchio. Ambiente, storia,
escursioni, pubblicato nel 1992 dalle edizioni Osiride di Rovereto. Per l’orientamento si può utilizzare la carta topografico-escursionistica “Rovereto-Val di Gresta – Folgaria” pubblicata in scala 1:25.000 dall’Azienda per il turismo Rovereto e Vallagarina. La Provincia autonoma di Trento e in particolare dal Servizio conservazione della natura e valorizzazione ambientale hanno approntato una visita virtuale del Sito d’Importanza Comunitaria del Monte Ghello che mette bene in luce il suo valore in termini di biodiversità e il significato negli usi storici del territorio; la guida multimediale è visionabile all’indirizzo www.areeprotette.provincia.tn.it/.