I percorsi della transumanza incrociavano un gran numero di corsi d’acqua. Nella maggioranza dei casi la scarsa portata d’acqua consentiva un agevole guado, facilitato da pietre. I fiumi di maggiore portata erano però valicabili solo sui rari ponti disponibili, che diventavano così luoghi obbligati di incontro, di concentrazione e di passaggio. Particolare fama acquisiscono così il ponte sulla Zittola, (piccolo affluente del Sangro ma importante bivio dei tratturi Pescasseroli – Candela e Castel di Sangro – Lucera), il ponte di Sprondasino sul Trigno (altro incrocio di tratturi), il ponte dei tredici archi sul Fortore (sul lago di Occhito, al confine tra Molise e Puglia). Il ponte sul Sangro a Pescasseroli segnava il momento emozionante del distacco dei pastori transumanti dalle proprie famiglie.

I ponti

L’architettura della transumanza

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