Gli stazzi (jazzi, giacci) sono i recinti di custodia notturna delle pecore. Possono avere carattere provvisorio, semi-stabile o permanente. Durante la transumanza e il trasferimento delle greggi lo stazzo viene realizzato piantando pali di legno o di ferro e recintando lo spazio con le reti. Si tratta in questo caso di stazzi mobili, di natura provvisoria, destinati ad essere smontati e trasferiti il giorno successivo. Durante la monticazione, risalendo la montagna in sincronia con lo scioglimento della neve, le pecore vengono custodite in successivi recinti di pietra (mandroni), affiancati spesso da passaggi destinati alla mungitura, da capanne per il pastore e gli attrezzi di lavoro e da canili. Con la fine della transumanza, gli ovini sono ospitati in strutture permanenti e in stalle collettive attrezzate, costruite in quota o nei dintorni dei paesi. Un rilievo particolare meritano gli stabulari ovini con finalità di ricerca e sperimentazione scientifica (miglioramento genetico, alimentazione, riproduzione, tecniche di allevamento). Ne sono esempio l’Ovile nazionale sorto a Borgo Segezia di Foggia nel 1924 e poi trasformato nel 1967 in Istituto sperimentale per la zootecnia e l’Azienda pilota sperimentale per l’ovinicoltura sorta nella Piana San Marco di Castel del Monte sul Gran Sasso.

Gli stazzi e gli ovili

L’architettura della transumanza

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