Itinerario nella provincia di Bologna

Montòvolo. I Novissimi nell’Oratorio di Santa Caterina

Le tappe dell’itinerario

Il Montòvolo è una montagna dell’Appennino bolognese nel territorio comunale di Grizzana Morandi, amata dagli escursionisti che salgono i suoi sentieri per affacciarsi sulla magnifica terrazza panoramica dei Balzi. Nei pressi della cima si trova un frequentato santuario, meta di pellegrinaggi e, a poca distanza, un inaspettato piccolo gioiello del romanico montano, una cappella-oratorio dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, interamente affrescata. Le scene della vita della Santa sono effigiate nella campata presbiteriale. Sulle pareti dell’ingresso sono invece rappresentati i Novissimi, le ultime realtà escatologiche: la morte, il giudizio, l’inferno e il paradiso.

L’evento finale della vita è descritto con la classica immagine medievale dell’incontro tra i vivi e i morti. Vediamo sull’arco che separa le due campate dell’oratorio l’immagine del giovane nobile, ricco, elegante e spensierato, che si specchia nella contrapposta immagine della morte, uno scheletro mummificato, che scaglia i suoi dardi mortali dall’arco che ha in mano.

La risurrezione dei morti occupa la fascia bassa delle due pareti, quella d’ingresso e la laterale sinistra. Un angelo fa risuonare la sua tromba per dare la sveglia ai defunti. I morti risorgono dai sarcofaghi di marmo e dalla nuda terra. Gli arti e le teste si affacciano in superficie; i corpi, ancora rivestiti dai sudari, emergono progressivamente dalle tombe e si rivolgono verso il giudice in attesa della sentenza.

Il Giudizio finale, descritto sulla controfacciata, è pronunciato dal Cristo Giudice, collocato nell’alto dei cieli. Intorno a lui i beati, rivestiti dalla ‘veste candida’, si raccolgono in preghiera. Il Leviatano infernale apre le sue fauci per ingoiare i dannati.

L’Inferno si agita caoticamente intorno a Lucifero, raffigurato seduto a gambe larghe su una graticola arroventata, mentre defeca un superbo. La grande caverna ipogea ha il pavimento roccioso dal quale zampillano focolai fiammeggianti e lingue di fuoco.  Intorno sono dislocate grotte e cavità nelle quali si ammassano le diverse categorie di viziosi. Un triste corteo di dannati, scortato dai diavoli, fa il suo ingresso nell’oltretomba: i copricapi vi fanno riconoscere un cardinale e alcuni vescovi. I dannati sono afferrati dai diavoli e sottoposti a efferate torture.

Di tutt’altro impostazione è la parete opposta, dedicata al Paradiso. In alto, in una grande mandorla riverberante di raggi di luce, il Figlio incorona la Madre. Sugli spalti del cielo si mostrano i diversi cori angelici, in atteggiamento orante. Più in basso vediamo il tribunale celeste formato dagli Apostoli seduti sui troni. Un delizioso coretto di angeli canta inni sacri accompagnandosi con una mandola. Al centro è l’Arcangelo Michele raffigurato con i suoi classici attributi: la bilancia a doppio piatto e la lancia che trafigge il demonio. Tutt’intorno si affollano i beati, tra i quali spiccano il triregno del papa, una berretta cardinalizia, le tiare di vescovi, gli abiti dei santi fondatori di ordini, accanto ai fedeli laici e alle donne sante.

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