Itinerario nella provincia di Udine

Bicinicco. L’Inferno e il Purgatorio di Gris

Le tappe dell’itinerario

Gris, località del comune di Bicinicco, conserva una chiesetta dedicata a Sant’Andrea, eretta nel 1523 e completamente affrescata tra il 1531 e il 1534. I dipinti illustrano la vita di Sant’Andrea, le storie dell’Antico Testamento (dalla creazione a Noè), le scene della vita di Gesù (dall’Annunciazione alla Risurrezione) e il Giudizio Universale. Gli autori più comunemente indicati sono Gaspare Negro e il figlio Arsenio.


La scena del Giudizio finale occupa la controfacciata, con qualche mutilazione provocata dai lavori che hanno interessato il portone e la finestra. La parte superiore dell’affresco è ambientata in cielo e descrive l’apparizione del Giudice. Le due sezioni inferiori, separate dal portone d’ingresso, sono ambientate in un paesaggio terrestre e descrivono rispettivamente il Purgatorio e l’Inferno.

Il Cristo ritorna nel mondo per il giudizio alla fine dei tempi, nella luce sfolgorante della mandorla. All’evento assistano i cori degli angeli schierati in alto, sotto la cornice. Quattro angeli fanno corona al giudice ed esibiscono gli strumenti della Passione: la croce, la lancia e la canna, la colonna della flagellazione, la scala. Altri quattro angeli suonano le trombe del giudizio rivolti ai quattro angoli del mondo. La doppia sentenza del giudice (Venite benedicti e Ite maledicti) è trascritta in due cartigli svolazzanti. Ai lati del Giudice i due intercessori (la Madre Maria e Giovanni Battista) pregano in ginocchio e si appellano alla misericordia di Gesù.

Il Purgatorio (in basso, a sinistra) è immaginato come una grande cisterna di marmo bianco che contiene una gran folla di corpi nudi che si purificano tra le fiamme. I purganti espiano la loro colpa con gli occhi rivolti al cielo, nella speranza di un intervento divino che metta infine termine alle loro sofferenze. Grazie anche all’intercessione della Madre di Dio, la fine dell’espiazione e il sollievo della salita al Cielo sono portati dagli angeli che scendono in volo sul Purgatorio e ne estraggono i meritevoli. L’Inferno (in basso, a destra) è dominato dalla figura di Lucifero. Il re dell’inferno è connotato da dimensioni gigantesche, superiori perfino a quelle di Gesù e degli intercessori. La sua figura luciferina ha sembianze più grottesche che orride; le corna a spirale, le zanne sporgenti, le protomi alle ginocchia e le orecchie da maiale ne fanno più un clown dei cartoon che un mostro efferato. Lo vediamo comunque defecare un superbo tra le fiamme e stritolare dannati tra le mani e sotto le zampe unghiute. Sullo sfondo altri dannati sono sottoposti ai supplizi infernali: il primo è impiccato a una forca; il secondo è artigliato a terra da un demone aquilino; un terzo è trasportato a spalla da un diavolo e un quarto è infilzato a un forcone; un quinto è impalato su uno spiedo che gira sulla brace; un gruppo numeroso è infine bollito in una caldaia appesa sul focolare.

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