Dalla Maiella alla Laga - 1943-1944: la Resistenza in Abruzzo

I sentieri della libertà

Le battaglie dei partigiani

Nelle retrovie del fronte di guerra nascono in molti centri abruzzesi nuclei e bande di resistenza all’occupazione tedesca. Solo in alcuni casi le bande si armano e si costituiscono in strutture organizzate. Nella maggioranza dei casi si tratta di forme di resistenza popolare finalizzata a salvare beni e persone o a mettere in salvo prigionieri di guerra fuggiti dai campi di prigionia. La brigata Maiella è la formazione partigiana abruzzese più nota, protagonista di diversi fatti d’arme e collegata organicamente all’esercito alleato. L’episodio più noto che la vede coinvolta è la battaglia di Pizzoferrato, diretta contro il locale presidio tedesco e gestita in collaborazione con il comando canadese. La brigata continuerà la guerra con gli alleati risalendo l’Italia per sciogliersi poi solo con la resa dei tedeschi. Sui monti della Laga opera un gruppo partigiano di matrice teramana protagonista anche di battaglie campali come quella di Bosco Maltese e del Ceppo. Ma gruppi armati si formano in tutti i centri abruzzesi di maggiore rilevanza, come ad esempio Chieti, Lanciano e Avezzano. Sono impegnati in scaramucce, sabotaggi, attività di propaganda, protezione dei prigionieri alleati e soffrono spesso la reazione tedesca fatta di spie, rastrellamenti, prigionia, torture e fucilazioni.

Sono qui suggeriti tre percorsi dalla forte carica evocativa, ambientati sulla Maiella. Il turista e l’escursionista di oggi possono percorrere itinerari di scoperta, lontani dalle mete più conosciute e celebrate e rivivere le fatiche, le sofferenze e le emozioni di quei soldati e di quei civili che a cavallo tra il ’43 e il ’44 vissero sui monti d’Abruzzo mesi intensi e tragici. Uys Krige era un sudafricano sfuggito al campo di prigionia. Carlo Azeglio Ciampi era un ufficiale dell’esercito italiano. Il loro cammino s’intrecciava con quello dei civili sfollati dai paesi distrutti e dei primi partigiani che imbracciano le armi per difendere la casa e la famiglia. Avevano tutti, intellettuali e contadini, un anelito comune: la libertà.

Itinerario

Per approfondire

Il sentiero della libertà è tecnicamente un itinerario escursionistico che si sviluppa nell’area del Parco nazionale della Majella, da Sulmona al Sangro. Segue gli itinerari percorsi dopo l’otto dicembre del 1943 dai fuggiaschi dei campi di prigionia, dai soldati italiani sbandati e dai civili che cercavano di sfuggire ai tedeschi e di superare la linea Gustav per raggiungere la libertà. Il percorso – ben segnato dal Parco con apposite paline – lascia Sulmona, traversa il colle Mitra e Cansano e raggiunge Campo di Giove; di qui scavalca il Guado di Coccia e scende a Palena per proseguire verso Gamberale, il Passo della Paura, Pietransieri e terminare a Castel di Sangro. Il “sentiero della libertà”  è tuttavia anche una splendida iniziativa escursionistica, una marcia di tre giorni che ogni anno, in primavera, a partire dal 2001, porta centinaia di giovani delle diverse nazionalità un tempo contrapposte a ripercorrere luoghi simbolo della guerra e della resistenza da Sulmona a Casoli (www.ilsentierodellaliberta.it/ e www.liceoscientificosulmona.it).

La storia dei patrioti della “Maiella” è raccontata nel libro Brigata Maiella (Medaglia d’Oro al V.M.), scritto da Nicola Troilo, figlio del comandante della Brigata. Più recentemente Marco Patricelli ha raccontato la vicenda della Brigata partigiana Maiella nel volume I banditi della libertà. La straordinaria storia della Brigata Maiella, partigiani senza partito e soldati senza stellette (Utet, Torino, 2005).

Campi di battaglia

Sentieri di guerra e di pace in Abruzzo

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