La sorgente
Il paese di Verrecchie si trova alle falde del monte Padiglione, una cima molto frequentata dei Monti Carseolani. Si raggiunge Verrecchie con una deviazione di 2 km dalla strada che collega Tagliacozzo a Capistrello. L’area della sorgente, a quota 1051 m, è al margine del paese ed è attrezzata con panchine e percorsi pedonali (parte da qui il sentiero Cai n. 12 che sale al monte Padiglione). In ambiente suggestivo, tra due grandi rocce, dalla galleria dell’antico mulino sgorga un corso d’acqua che si suddivide in numerose cascatelle, riempie una grande vasca e si incanala verso la valle. Risalendo brevemente il sentiero laterale e transitando sulle passerelle metalliche si apprezza meglio l’area sorgiva e si osservano le paratie, i canali e le altre opere artificiali di captazione.
L’inghiottitoio (l’Otre)
Dopo aver percorso un dislivello in discesa di circa 100 metri, l’Imele scompare, inabissandosi in una caverna tra le rocce. Per visitare l’inghiottitoio, noto localmente come l’Otre, occorre scendere dalle sorgenti, sulla strada di accesso al paese, fino al fondo della valletta (1 km in auto; 15 minuti se a piedi). In prossimità del cartello stradale che segnala l’ingresso a Verrecchie, parte a sinistra una strada dal fondo bianco. Si segue a piedi la strada che lascia a destra un casale e si dirige verso nord tra le siepi. Costeggiando un campo sportivo e grandi prati sulla sinistra, la strada si accosta alla base delle rocce e, a saliscendi, raggiunge in breve il ponte sull’Imele. Una staccionata in legno protegge l’impressionante accesso alla grotta dell’inghiottitoio. La fittissima vegetazione e le rocce franate aumentano la suggestione del luogo.
La passeggiata richiede circa mezz’ora, tra andata e ritorno (il tempo sale a un’ora se si parte a piedi direttamente dal paese).
La risorgenza di Capoacqua
Un’interessante passeggiata, assai raccomandabile, consente di scoprire uno dei tesori nascosti di Tagliacozzo: la risorgenza dell’Imele a Capoacqua e le rapide della Valle delle Mole. Qualche tratto in po’ ripido non deve spaventare: si tratta comunque di un percorso breve, un anello che si percorre comodamente in 30 minuti.
Punto di partenza è la Via dei Mulini che risale la parte più alta della cittadina e conduce i turisti a curiosare tra i ruderi degli antichi mulini ad acqua.
All’altezza della Via seconda Molini, si va a sinistra e si valica l’Imele su un ponticello. Un pannello informativo di legno avverte che siamo all’inizio del “Sentiero Corradino”. Un secondo cartello annuncia gli impianti del “Percorso Vita”. Il sentiero, segnato e ben protetto a valle da una staccionata in legno, sale nel fitto bosco accompagnato dal fragore del torrente che scorre più in basso. Una ripida salita a tornanti porta in breve al piazzale della risorgenza dell’Imele. L’acqua fuoriesce copiosa alla base di una larga fascia di rocce verticali e precipita in basso formando una rapida e alcune belle cascatelle. Dal piazzale si scende ora su un secondo sentiero che segue da vicino il corso del fiume e lo valica su un ponte all’altezza della rapida più bella. Alcuni opportuni cartelli documentano le diverse forme di utilizzazione delle acque nel tempo, sfruttata per muovere le ruote dei mulini e successivamente per produrre l’energia elettrica. Ora sulla riva sinistra, una strada lastricata di pietra ritorna sulla Via dei Mulini, dove un pannello di legno descrive l’itinerario completo di visita della “Valle delle Mole”.
La Rocca
Volendo prolungare la passeggiata, si raccomanda la salita alla Rocca di Tagliacozzo e al suo magnifico balcone panoramico.
Dal piazzale della risorgenza dell’Imele si varca il torrente sulla passerella di ferro e si prosegue sul sentiero in salita che traversa la testata del fosso e raggiunge un sentiero sull’altro versante. Si va a sinistra, ancora in salita tra baracche e piccoli orti e si raggiunge in pochi minuti la strada e la bella Chiesa del Soccorso. Sulla destra della chiesa, le cappelle di una Via Crucis segnano il sentiero che traversa la strada, risale il declivio del Colle Civita e raggiunge la chiesetta del Calvario, in bella posizione. Dalla chiesetta si risale il dosso soprastante e si raggiungono i ruderi dell’antica Rocca. Amplissimo panorama su Tagliacozzo, la Marsica e i monti che le fanno corona.
Itinerario
L’alto corso dell’Imele tra Verrecchie e Tagliacozzo
Tra Marsica e Sirente - 1861: la caccia ai briganti sanfedisti
Le grotte dei briganti
Indice passeggiate
Campi di battaglia
Sentieri di guerra e di pace in Abruzzo
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