Itinerario nella provincia di Aosta

Ayas. Il Giudizio universale di Lignod

Le tappe dell’itinerario

Lignod è una frazione del comune sparso di Ayas, situato a breve distanza dal capoluogo comunale di Antagnod. Posto a 1615 metri a mezza costa sul versante occidentale dell’alta Ayas, Lignod si propone come paese a vocazione turistica, ricco di antichi rascard e caratteristiche case contadine.

La sua chiesa risale al 1662 ed è dedicata a San Giovanni Battista il precursore, la cui immagine è effigiata sulla facciata nella scena del battesimo di Gesù. La stessa facciata reca un grande affresco realizzato nel 1875 dal pittore aostano Franz Curta e dedicato al Giudizio universale.


La visione parusiaca del ritorno di Gesù per l’ultimo giudizio si articola in tre grandi scene: il Paradiso celeste, la Risurrezione dei morti e l’Inferno. A cucire le tre scene è il volo alato dell’arcangelo Michele che si getta a capofitto verso la terra agitando la spada fiammeggiante e la bilancia a doppio piatto per la pesatura delle anime risorte. Nel Cielo si staglia la figura del Cristo giudice che indica, con la gestualità delle braccia, i destini dei beati e dei dannati e mostra le piaghe infertegli sulla croce, segno del suo sacrificio per la salvezza degli uomini. Lo affianca la Madre Maria che sembra ritrarsi di fronte alla decisione inappellabile del Figlio, ma pure non esita a intercedere in preghiera perché l’ira del giudizio sia temperata dalla misericordia. In alto gli angeli accompagnano l’arrivo del giudice e mostrano ai risorgenti la croce di Gesù, secondo la lezione dell’evangelista Matteo (24, 30): allora apparirà in cielo il segno del figlio dell’uomo.

La comunione dei santi nel Paradiso celeste accomuna una notevole varietà di beati: s’individua facilmente Giuseppe, il padre putativo di Gesù, con il bastone fiorito; in ginocchio compare Giovanni Battista, il secondo intercessore, vestito di pelle di cammello; ben visibili sono anche gli apostoli Pietro (con le chiavi del regno dei cieli) e Paolo (con la spada); in evidenza sono le figure del papa con il triregno sul capo e del sacerdote rivestito dei tradizionali paramenti latini, camice, pianeta e manipolo; il diacono con la dalmatica rossa potrebbe essere Stefano, il primo martire; il religioso con il capo tonsurato potrebbe essere un santo fondatore di ordini come Francesco; si riconosce la figura di un santo pellegrino con il bordone e il petaso, probabilmente San Rocco; la figura di colore, con un pittoresco copricapo, potrebbe simbolizzare l’universalità della chiamata alla santità; l’uomo lavoratore con la vanga e la donna che fila la lana rappresentano simbolicamente il popolo di Dio nelle sue diverse condizioni di vita e professionali.

La scena della risurrezione dei morti mostra quattordici personaggi ritratti in pose differenti: uno scheletro che si rianima; alcuni risorgenti che fuoriescono dai sepolcri e si rivolgono al cielo per osservare gli eventi; i risorti che si liberano del sudario e degli abiti di morte; un bimbo e altri risorti che ascendono in volo verso il Paradiso; una religiosa clarissa in preghiera.

A destra chiude il ciclo la confusa e rovinata immagine dell’Inferno. Il corteo dei dannati, cui la disperazione fa coprire gli occhi per non vedere l’orrore, si avvia verso le acque infernali e la grande caverna infera, rosseggiante per i riverberi delle fiamme.

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