Lungo la Via Valeria - 90 a.C.: Corfinio contro Roma
Archeotrekking dei Peligni
I segni del Sacro:
una passeggiata archeologica da Castel di Ieri
Una bella passeggiata, consigliabile a piedi, ma percorribile in gran parte in macchina, risale da Castel di Ieri alla chiesetta del tratturo, agli scavi archeologici del tempio italico e all’eremo rupestre di Pietrabona. Con un lieve dislivello (circa 100 m) e con uno sviluppo complessivo di 7 km tra andata e ritorno, la passeggiata si compie comodamente a piedi in circa tre ore.
Si esce dal paese sulla strada in direzione di Goriano Sicoli, toccando la fonte e costeggiando il cimitero e la zona degli impianti sportivi. La chiesetta campestre dedicata alla Madonna del Soccorso è già visibile sulla destra della strada. L’area è stata restaurata e attrezzata dalla Comunità montana. Lo stile è quello familiare delle chiese che ritmano il percorso dei grandi tratturi abruzzesi. La semplice facciata è ornata da graziose sculture e da due caratteristiche finestrelle quadrate.
Poche centinaia di metri più avanti è l’area archeologica di Piedi Franci, posta a sinistra della strada ai piedi di un ripido costone roccioso. L’area è recintata e gli scavi sono protetti da una copertura artificiale. Qui nel 1987 è stato riportato alla luce un antico tempio del secondo secolo a.C. collocato su un alto podio. Si accede con un’ampia gradinata ancora ben conservata e in parte reintegrata, che dà accesso alla cella centrale, individuata dal basamento delle antiche colonne.
Trecento metri più avanti, a un bivio sulla destra, un cartello segnala il percorso diretto alla chiesa rupestre della Madonna di Pietrabona. La strada asfaltata attraversa un’area ondulata di coltivi, boschetti e prati, e termina dopo 1,5 km a una piccola area di parcheggio. Su ampio sentiero si traversa in pochi minuti una piacevole e solitaria valletta, inaspettatamente selvaggia e stretta da spuntoni e paretine rocciose. Una grotta e una grande croce anticipano il cancello di accesso all’area sacra. L’eremo-santuario è costruito su una cengia a quota 628 m, alla base di una parete rocciosa, sul ciglio del burrone. L’ambiente è di forte suggestione.
Itinerario
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Indice passeggiate
Ripresa l’auto, si scende ora a Goriano Sicoli, aggirando il colle Ventola, accompagnati dalla segnaletica dell’ippovia. Si tocca la stazione di Goriano sulla linea ferroviaria Pescara-Roma, collocata sul tratto che da Sulmona ascende lungamente fino a Cocullo; si aggira la monumentale fontana pubblica ottocentesca e si raggiunge il piazzale degli uffici pubblici. Il paese è tutto arroccato intorno al suo campanile e alla chiesa costruita sul sito dell’antico castello. Già centro italico dei Peligni, col nome di Statulae divenne in epoca romana una mansio, cioè un luogo di sosta e di tappa sulla via Valeria. Con un percorso in discesa di 6 km si raggiunge ora Castel di Ieri, costeggiando i luoghi della prossima passeggiata. Una grande torre medievale segna in modo caratteristico la skyline di questo borgo medievale, antico vicus aggrumato su un’altura a 519 m. La chiesa dell’Assunta introduce all’architettura minore spontanea del centro storico e alle testimonianze di perizia degli antichi scalpellini.
Campi di battaglia
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