Lungo la Via Valeria - 90 a.C.: Corfinio contro Roma
Archeotrekking dei Peligni
Escursione sul Monte Le Spugne
La seconda proposta di escursione montana ha come obiettivo la vetta delle Spugne, a 1046 m di quota. Il percorso non è segnalato, e richiede un’ora di salita e 45 minuti in discesa per coprire il dislivello di 320 metri.
Si parte in auto da Castelvecchio Subequo, in direzione di Castel di Ieri. Alle ultime case del paese, si svolta a sinistra a un bivio segnato da una fontanella e da una croce di ferro. La strada, stretta ma asfaltata, s’inerpica con ripidi tornanti sulle pendici del monte e termina bruscamente, dopo poco meno di 3 km, al margine della pineta di rimboschimento, sopra il Prato dei Frati (730 m). Parcheggiata l’auto, si segue il sentiero che costeggia sulla destra il bordo della pineta e si sale dolcemente con bel panorama sulla valle Subequana. All’altezza di una piccola cavità, protetta da muretti di pietra (ore 0,10), la pendenza aumenta leggermente, ma il percorso resta agevole. Si raggiunge in breve (ore 0,10-0,20) la fine della pineta, in vista di uno spuntone roccioso. Conviene ora salire ripidamente, più o meno sulla verticale, tra il margine della pineta e la fascia rocciosa. Si arriva così sulla cresta, nei pressi di una terrazza alla base del cocuzzolo della vetta, dove ci si affaccia sull’opposto versante (ore 0,25-0,45). Sul filo, destreggiandosi tra rocce e cespugli, si tocca infine la vetta, segnalata da una malferma croce di legno (ore 0,15-1,00). Per comprendere la struttura naturalmente fortificata del luogo conviene compiere il periplo completo del recinto roccioso che cinge l’acropoli di vetta. Ci si cala con precauzione lungo un sentierino tra i faggi sul versante delle gole e si costeggia la base dell’imponente fascia rocciosa immersa nel bosco. Si esce allo scoperto e si segue il sentierino che chiude nella forma di un rettangolo irregolare l’area di vetta.
Il panorama circolare è di grande interesse. Si osservi subito il fondo delle gole, con la strada e la ferrovia che risalgono la valle dell’Aterno in direzione di Molina. Al di là è la cresta del Monte Mentino che prosegue in forma ondulata verso la Mandra Murata. Sullo sfondo si staglia il Corno Grande e tutta la catena del Gran Sasso. A ovest è il Sirente a dominare il panorama della valle Subequana, punteggiata di paesi (Secinaro, Gagliano, Goriano, Castel di Ieri e Castelvecchio).
Itinerario
Indice passeggiate
Da Castel di Ieri e riprendiamo l’itinerario che ci conduce ora a Castelvecchio Subequo. Il locale ufficio d’informazione del Parco naturale Velino-Sirente è prodigo di informazioni e suggerimenti per la visita. Siamo nell’antica Superaequum, una delle tre capitali dei Peligni, insieme con Sulmo e Corfinium. Il Museo comunale fornisce una buona introduzione alla conoscenza archeologica dell’area, caratterizzata da una catacomba (forse la più antica testimonianza del cristianesimo abruzzese) e dalla necropoli di Colle Cipolla. Il tesoro artistico di maggior valore è comunque la chiesa affrescata di San Francesco con il suo chiostro. Ma apprezzabile è anche la passeggiata che risale il centro storico e consente di ammirare alcune belle case e chiese medievali.
Campi di battaglia
Sentieri di guerra e di pace in Abruzzo
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