Usciti dall'autostrada A25 al casello di Magliano de Marsi, si è già nei Piani Palentini, teatro dello storico evento. Si procede in direzione di Scurcola Marsicana. Poco prima che lo svincolo immetta sulla statale n. 5 che porta a Tagliacozzo, volgendo lo sguardo sui campi a destra della strada, in località La Muraccia, sono visibili i ruderi di Santa Maria della Vittoria, l’abbazia cistercense fatta erigere da Carlo d'Angiò in ringraziamento per la vittoria ottenuta. Alle spalle dei ruderi si alza il vicino Monte San Nicola con la croce in vetta. Adagiato alle sue pendici è l'abitato di Scurcola.
I ruderi si trovano all'interno di un'area coltivata, avvolti da un folto gruppo di alberi. Si entra in una stradina sterrata circa 200 m dopo aver visto i ruderi dallo svincolo, dove questo si immette sulla statale. Qui si lascia la macchina davanti al cancello di una cascina, si prosegue a piedi per 50 m e si vede sulla sinistra una parete della chiesa scampata alle ingiurie del tempio. Chiedendo invece il permesso ai proprietari della tenuta, si può entrare sul loro terreno e avvicinarsi ai resti della chiesa. Qui si trova una cappellina, costruita in età moderna, contenente una riproduzione della statua lignea della Madonna della Vittoria.
Ripresa l'auto si prosegue sulla statale n. 5 in direzione di Scurcola Marsicana. Entrati in paese, si sale fino agli ultimi edifici, il castello (attualmente in restauro) e la chiesa, eretti sulle pendici del Monte San Nicola. Il giovane Corradino avrebbe dormito nel castello la notte di vigilia della battaglia. Si visita la nuova Chiesa della Vittoria, fatta ricostruire da Federico di Borbone nel 1849, in tempi prossimi all'unificazione d'Italia sotto i Savoia, per rinsaldare a livello storico e ribadire la legittimità del dominio della dinasta borbonica sull'Italia meridionale.
Sopra l'altare si può ammirare la statua lignea della Madonna della Vittoria, trasportata qui dopo la rovina della chiesa di Santa Maria della Vittoria ai Piani Palentini. La medievale abbazia cistercense è ricostruita in un modellino posto nella cappella centrale della navata sinistra.
Lasciata la macchina nel piazzale antistante la chiesa, si costeggia il castello, e si prende alle sue spalle una comoda sterrata che comincia a risalire dolcemente il Monte San Nicola. Dopo pochi metri, sulla sinistra c'è una breve deviazione che porta a una cappellina degli alpini, dipinta di verde. Dalla deviazione parte sulla sinistra il sentiero che porta direttamente in cima. La croce si raggiunge in circa un'ora di salita.
Dalla cima del monte (1078 m) si gode una bella vista panoramica sui Piani Palentini. Si vede chiaramente il rettangolo boscoso circondato per tre quarti da campi coltivati e per un quarto dalla strada, dove spicca il bianco dei resti della chiesa di Santa Maria della Vittoria. Sono facilmente individuabili inoltre tutti i luoghi della battaglia: a nord-est l'abitato di Magliano de Marsi e a sud-est l'area di Alba Fucens e la strettoia di Antrosano, dove secondo alcuni storici si nascosero Alardo e Carlo d'Angiò per portare a termine lo stratagemma che valse loro la vittoria. A sud-ovest si allarga invece il territorio della Marsica, cinto dagli altri gruppi montuosi dei Carseolani.
Un'alternativa per godere del paesaggio e ammirare dall'alto i luoghi della battaglia, è quella di proseguire per la strada sterrata imboccata all'inizio dal castello, costeggiando il lato nord est della montagna e ammirando la vista dei piani. Dopo 25 minuti si svolta a un cancello sulla sinistra e, sempre seguendo un'ampia e comoda sterrata, si entra in una graziosa pineta che offre ombra e un di frescura nelle giornate più assolate.
Itinerario
I piani Palentini - 1268: Corradino contro gli Angioini
Sui colli della battaglia
Il sentiero di Corradino:
l’abbazia della Vittoria, Scurcola e il monte San Nicola
>> Percorso d’autore: Konradin di Italo Alighiero Chiusano
>> Il sentiero di Corradino: l’abbazia della Vittoria, Scurcola e il monte San Nicola
>> Il colle di San Pietro: da Antrosano agli scavi di Alba Fucens
>> Il monte San Felice: da Cappelle o Avezzano alla Riserva naturale del Monte Salviano
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Campi di battaglia
Sentieri di guerra e di pace in Abruzzo
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