Itinerario nella provincia di Pescara

Super flumina Babylonis

Le tappe dell’itinerario

Pescosansonesco: il giudizio universale di Santa Maria in Blesiano


L’ultima tappa dell’itinerario in provincia di Pescara è il paese di Pescosansonesco nuovo. La chiesa di Santa Maria in Blesiano custodisce nella controfacciata alcuni resti un po’ malconci di un Giudizio universale della fine del Duecento. Della figura di Cristo giudice è rimasta solo la metà inferiore, inserita in un tondo dal bordo ornato. Seduto sul trono e vestito con tunica bianca e mantello rosso, Gesù mostra sulle mani e sui piedi i fori sanguinanti provocati dai chiodi della crocifissione. L’esibizione delle piaghe serve a ricordare ai risorti che la loro salvezza ha origine nel sacrificio di Cristo “salvatore”. Lo ricorda Pietro nella sua prima lettera: «Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti». La posizione delle mani indica la valutazione del giudice: la mano destra è stesa con il palmo in alto, un gesto di accoglienza nei confronti dei buoni; la mano sinistra, stesa con il palmo in basso, è un gesto di rifiuto, di respingimento nei confronti della folla dei cattivi. Per maggiore chiarezza le due sentenze sono anche trascritte in latino nei cartigli di due angeli: “Venite benedicti” e “Ite maledicta”.  Alla sinistra del giudice è il gruppo dei dannati, ritratti in piedi e con lunghi vestiti. I loro visi chini e i loro gesti esprimono tutta la delusione, lo sconcerto, il dolore e l’angoscia per la punizione subita, ben simbolizzata dal gesto brutale di un diavolo che afferra una donna per i capelli e la trascina via. Altri resti dell’affresco, piuttosto rovinati, mostrano un gruppo di tre apostoli componenti del tribunale celeste e due angeli trombettieri che annunciano la risurrezione dei morti. Alla destra del giudice è appena visibile il gruppo dei “promossi”, composto da una sfilata di ieratici ecclesiastici e religiosi rivestiti dei loro paramenti sacri. In basso è rimasta solo la testa di un patriarca biblico, che probabilmente proponeva l’immagine del seno di Abramo, metafora del Paradiso.

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