Itinerario nella provincia di Teramo

L’aldilà dei Pretuzi

Le tappe dell’itinerario

La Deesis di San Giovanni ad Insulam


La chiesa romanica di san Giovanni sorge su un poggio lungo la strada statale 150, nei dintorni di Isola del Gran Sasso (da cui la denominazione ad insulam), lungo il corso del fiume Mavone. L’immagine della Deesis che campeggia nella calotta absidale ha una struttura molto semplice, peraltro anche deteriorata da una mutilazione del dipinto che l’attraversa come una fenditura dall’alto in basso. I personaggi sono solo cinque: Gesù al centro, i due intercessori e due angioletti. A caratterizzarla come una visione sintetica del giudizio finale è proprio l’atteggiamento del Cristo che esibisce i fori dei chiodi sulle mani e sui piedi e la ferita sul costato, seduto sull’arcobaleno della nuova alleanza tra Dio e l’umanità. Il messaggio che l’immagine trasmetta è riassunta nella pagina di Isaia dedicata al servo di Jahve: «egli fu trafitto a causa dei nostri peccati, fu schiacciato a causa delle nostre colpe. Il castigo che ci rende la pace fu su di lui e per le sue piaghe noi siamo stati guariti» (Is 53,5). Giovanni Battista, il precursore, è in ginocchio a mani giunte e con gli occhi bassi; sul corpo di asceta indossa una tunica di sacco e mostra la caratteristica barba a punte. L’angelo che lo precede ne riproduce fedelmente la postura penitente. Di fronte, la Madre di Gesù, dal volto bellissimo, alza gli occhi verso il Figlio, imitata dal suo angioletto, in segno di impetrazione e speranza per l’umanità giudicata.

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