Itinerario nella provincia di Pordenone
Budoia. Il Giudizio universale nella chiesa di Sant’Andrea
Le tappe dell’itinerario
La chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo a Budoia risale al 1834. Nella decorazione spicca il Giudizio universale che il bergamasco Alberto Marioni da Ponte dipinse nel 1898 sul soffitto della navata. Il dipinto ha subito un crollo parziale che è stato restaurato nel 2014.
Il significato del dipinto per i fedeli che lo guardano è sintetizzato dalla scritta che lo circonda: “Salvum me fac Domine propter misericordiam tuam”. L’invocazione è tratta dal Salmo 6 e fa appello alla misericordia di Dio per la propria salvezza nel giorno del giudizio. Nel dipinto vediamo Gesù al centro della scena, seduto sul trono apocalittico, che poggia la mano sul globo in segno di signoria sul creato. Con l’indice del braccio sinistro levato in alto indica la grande croce che appare in cielo, portata da un angelo. Il senso teologico dell’immagine è evidente: è l’estremo sacrificio di Gesù, morto sulla croce, a costituire la possibilità della salvezza di tutti. Questa possibilità può essere apprezzata o rifiutata ed è dunque motivo di beatitudine o di dannazione. Attorno a Gesù giudice viene a schierarsi una immensa moltitudine di angeli che vediamo scendere dall’alto dei cieli. Dal basso si snoda verso l'alto una lunga processione di anime che sale a inginocchiarsi davanti al giudice per conoscere il proprio destino. Tra esse vediamo persone di tutte le condizioni sociali: un papa, un re, un ecclesiastico, religiosi e popolani. Le anime giudicate positivamente sono accolte dagli angeli e portate in cielo. Le anime dannate sono invece cacciate da un angelo che regge la spada della giustizia. Diavoli alati accolgono i dannati e li precipitano nel fondo del baratro, tra le fiamme dell’Inferno.
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