Itinerario nella provincia di Latina

Tra la Palude Stigia e i Campi Elisi

Cori: il giudizio finale nella chiesa di Sant’Oliva

La chiesa di Sant’Oliva – nella parte alta di Cori – nasce dalla singolare fusione di due chiese ed è ricca di affreschi sulle storie del vecchio e del nuovo testamento. Un pittore vagamente ispirato alla lezione michelangiolesca ha dipinto sulla parete d’ingresso un grande giudizio universale. Successivamente qualche arciprete amante dei lavori pubblici ha pensato bene di coprire gran parte dell’affresco con un coro e una balaustra di legno.

Un grande Cristo rivestito di una tunica fiammeggiante siede sulle nuvole a braccia levate. Mostra le piaghe della crocifissione e l’aureola e si staglia su uno sfondo di aurea luce solare. E’ contornato dalle faccine di paffuti angioletti muniti di piccole ali. Sotto di lui l’arcangelo Michele, con l’armatura, sguaina la spada che segna il destino dei dannati. A destra del giudice, in ginocchio, c’è Maria, sua madre. Indossa il velo, un austero vestito di color viola e un mantello celeste. Allunga la mano sinistra verso l’umanità giudicata, in un delicato gesto di compassione e porta la mano destra sul cuore, nel gesto dell’intercessione, quasi un appello al figlio perché pratichi oltre alla giustizia anche la misericordia.

A sinistra di Gesù c’è la bella immagine dell’apostolo Giovanni. E’ un personaggio con tunica e mantello rosso che appoggia sulla spalla destra una grande croce e porta in mano il calice dell’ultima cena.

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