Itinerario nella provincia di Bergamo

Colzate. Il Giudizio universale nell’oratorio di San Patrizio

Le tappe dell’itinerario

Colzate, in provincia di Bergamo, si è sviluppato sulla sponda destra del fiume Serio, ai piedi del monte Cavlera. La sua fama è anche legata al santuario di San Patrizio, considerato uno dei principali monumenti architettonici della bergamasca, arroccato in posizione panoramica su uno sperone di roccia a 620 m. di altitudine. Il nucleo più antico del santuario è il Sacello trecentesco poi ampliato nel Quattrocento come Oratorio. Nei secoli successivi furono costruiti la chiesa, il bel portico perimetrale e il colonnato in archi romanici di linea claustrale. Al santuario si giunge facilmente, uscendo dalla provinciale Bergamo-Clusone allo svincolo di Vertova. Chi volesse salirvi a piedi, come gli antichi pellegrini, può ancora percorrere la vecchia mulattiera dal centro del paese.


L’oratorio è decorato sull’arco del presbiterio da un Giudizio Universale degli inizi del Cinquecento. L’affresco è disposto su due registri. Nel registro superiore compare al centro la figura del Cristo giudice, seduto sull’iride della nuova alleanza, all’interno della tradizionale mandorla, con le cinque piaghe in evidenza e con i piedi appoggiati sul globo terrestre in segno di signoria sul creato. La sua sentenza di approvazione e di condanna è espressa in due modalità: con la gestualità delle mani (la destra benedice i beati e la sinistra allontana i dannati) e con gli oggetti simbolici che escono come parole dalla sua bocca (il giglio della misericordia e la spada della giustizia). Il giudice è affiancato dalle due figure degli intercessori inginocchiati: Maria, la madre di Gesù, e Giovanni Battista il precursore pregano caldamente il giudice e ne implorano un giudizio benevolo verso i risorti. Due angeli con le ali iridate suonano le trombe del giudizio per risvegliare i morti.

Il secondo registro, in basso, descrive tre diversi ambienti. Al centro è il cimitero planetario con i morti che risorgono dagli avelli tombali quadrati e ascoltano la sentenza individuale che li riguarda. Un solitario diavolo afferra e trascina per i lunghi capelli biondi una donna peccatrice. A sinistra è descritto il corteo dei beati, scortato da un angelo, che giunge alle porte del Paradiso ed è accolto da San Pietro che ha in mano le chiavi del Regno dei cieli. Nel gruppo spiccano le tonsure dei religiosi. A destra è descritta la caverna dell’Inferno. Le fiamme che fuoriescono violente all’ingresso anticipano la punizione cui i reprobi saranno soggetti. Un gruppo di dannati è afferrato dai diavoli e trascinato violentemente verso il fondo dell’Inferno.

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