Itinerario nella provincia di Pistoia

Pistoia. Il Giudizio finale di Giovanni dal Ponte

Le tappe dell’itinerario

Il Duomo romanico di Pistoia è posto sotto la protezione di San Zeno e San Giacomo, le cui statue presidiano la cuspide della facciata. La devozione popolare per San Giacomo di Compostella è testimoniata dall’altare argenteo di San Jacopo, realizzato dai più valenti orafi del tempo, con le scene della Bibbia e della vita del santo. Nell’antica cappella di San Mattia un devoto notaio fece affrescare una grande scena del Giudizio universale, spendendo non meno di cento fiorini. L’opera fu realizzata negli anni 1420-25 da Giovanni di Marco detto dal Ponte.


Quel dipinto è oggi visibile solo in parte. In alto è descritta la parusia del Cristo giudice nella mandorla. Due angeli mostrano i flagelli e la colonna, ovvero gli strumenti della passione di Gesù. Un altro angelo suona la tromba del giudizio: il cartiglio “surgite” riporta l’esplicito invito ai morti affinchè si risveglino nei loro sepolcri (surgite mortui, venite ad iudicium). In cielo vediamo due personaggi che affiancano il Cristo: sono Giovanni Battista il precursore, con la tunica di peli di cammello, nel ruolo dell’intercessore, e il profeta Elia, che fu assunto direttamente in cielo su un carro di fuoco mentre era ancora in vita.

Nella fascia intermedia vediamo l’angelo del Giudizio che scaccia i dannati dal cospetto del giudice e li qualifica come maledicti, secondo la sentenza matteana. Il primo è Erode, carnefice dei bimbi innocenti: l’angelo del giudizio gli fa cadere la corona dalla testa. Segue Pilato, che condannò Gesù alla crocifissione. Vediamo quindi Giuda, l’apostolo traditore, l’imperatore Nerone, persecutore dei cristiani, seguito da Anna e Caifa, protagonisti del processo a Gesù.

La fascia inferiore ritrae un folto gruppo di dannati che indossano gli abiti del tempo. Il gruppo comprende un papa con il triregno (forse l’antipapa Baldassarre Cossa), un cardinale con la berretta, un vescovo con la tiara, religiose con il velo e frati con la tonsura, una regina con la corona, alcuni nobili cortigiani in abiti sontuosi e numerosi popolani. Dall’inferno, visibile in basso a destra, escono alcuni diavoli che artigliano i dannati con i rampini e li trascinano tra le fiamme. Alcuni lacerti del dipinto mostrano i diavoli che si accaniscono contro i frati e i dannati massacrati dalle ruote della tortura.

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