Itinerario nella provincia di Pistoia
Serravalle Pistoiese. All’Inferno, tirata per le trecce
Le tappe dell’itinerario
Serravalle, alta sul colle, giustifica il suo nome per la posizione di spartiacque tra le valli dell’Ombrone e della Nièvole. Occultata con una galleria l’autostrada tra Pistoia e Montecatini, il paese si gode serenamente le sue memorie storiche, alternando rocche e oratori a orti e giardini. Vi arriviamo grazie a una strada panoramica e andiamo alla ricerca dell’Oratorio della Vergine Assunta, al cui interno è stato riscoperto un bel ciclo di affreschi d’ispirazione mariana e cristologica, datato tra la fine del Trecento e i primi del Quattrocento. L'oratorio è un’aula rettangolare e gli affreschi ne coprono tutte le pareti. La parete d’ingresso è dedicata alla morte di Maria, una Dormitio Virginis con gli apostoli che attorniano il letto funebre, e alla sua Assunzione in cielo. La parete orientale ospita le tre scene della Passione: la prima rappresenta Gesù nell'orto degli ulivi, la seconda, molto lacunosa, la flagellazione, e l’ultima la salita al Calvario. La Crocefissione di Gesù occupa la parete di fondo. La parete di destra è interamente occupata dal Giudizio Finale, ben conservato nei tratti laterali, ma lacunoso nella porzione centrale, dove era raffigurato il Cristo giudice.
Il Giudizio finale è articolato in due fasce sovrapposte. In alto sono descritte le scene celesti. In basso figurano gli eventi terrestri. Il Cristo pronuncia il suo giudizio di promozione e bocciatura dei risorti facendosi affiancare dal tribunale celeste, formato dai dodici apostoli, seduti sui troni, accompagnati dai loro scritti e strumenti di martirio. Sulle nuvole volteggia il duplice corteo degli angeli che convergono verso il Cristo esibendo gli strumenti della sua passione, la colonna, i flagelli, la croce. In basso, a sinistra, figura il gruppo dei beati. Più interessante è, a destra, la scena della cacciata dei dannati all’Inferno. La notizia della condanna è annunciata dalla spada sguainata dell’arcangelo Michele. La notizia è appresa con comprensibile sorpresa, tristezza, lacrime e reciproco compatimento. I dannati si dividono in due gruppi. In posizione più elevata figurano, a mezzobusto, i grandi ‘cattivi’ della storia del popolo ebreo. Tra loro spiccano l’omicida Caino, il gran sacerdote Caifa, accusatore di Gesù, e lo schiavista Faraone d’Egitto. Sotto di loro si vede uno spaccato della società dell’epoca, con uomini e donne in lungo, abbigliati secondo la moda del tempo; a essi si affiancano religiose e religiosi infedeli ai loro voti. Una sola allusione al vizio punito si ha nell’estrema scena di destra, dove i diavoli artigliano con i loro rampini una donna bella ed elegante, le afferrano la lunga treccia di capelli biondi e la strattonano, attirandola verso la caverna infernale.
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