Itinerario nella provincia di Genova
Genova. Il risveglio dei morti in Sant’Agostino
Le tappe dell’itinerario
Oggi l’antico cuore della presenza dei padri Agostiniani a Genova è stato trasformato in un apprezzato museo di storia della città che ospita sculture, affreschi staccati italiani e liguri, reperti lapidei dal X al XVIII secolo. A fianco del convento-museo sorge la chiesa dedicata al santo: ormai sconsacrata, è stata anch’essa trasformata in una suggestiva sala dedicata a mostre ed esposizioni temporanee o a rappresentazioni teatrali.
Sul fondo della chiesa, a destra, è ancora visibile, nonostante i danni della guerra, un affresco attribuito al pittore Barnaba da Modena raffigurante il Giudizio finale. Quest'affresco è stato probabilmente realizzato verso il 1380, negli ultimi anni di vita del pittore. È diviso nettamente in due parti da una cornice.
La lunetta superiore reca la scena del Cristo giudice affiancato dagli intercessori. Il giudice è rappresentato all’interno della mandorla, avvolto da un mantello che lascia parzialmente scoperto il torace, con lunghi capelli biondi e il nimbo intorno al capo. Non c’è evidenza delle piaghe della passione. Le braccia sono aperte verso il basso nel gesto dell’accoglienza. Il palmo aperto della mano destra va a sfiorare la mano della madre Maria, sollevata nel gesto della preghiera. Il volto è sereno e fiducioso. Più timoroso è l’atteggiamento di Giovanni il Battista, raffigurato in ginocchio e con le braccia incrociate sul petto: il precursore veste un mantello al di sopra della tunica di pelo di cammello e ha i capelli e la barba in disordine, nella tradizionale immagine dell’eremita che vive nel deserto.
Il riquadro inferiore descrive la scena della risurrezione dei morti. Nella fascia azzurra del cielo due angeli in volo suonano le loro lunghe trombe per chiamare i morti a risvegliarsi. Sulla terra sono visibili sei urne sepolcrali aperte, di diverso colore e prive di fregi e ornamenti. All’interno i corpi dei defunti si risvegliano e si animano progressivamente. Se alcuni corpi sono ancora giacenti all’interno delle tombe, altri si sollevano a sedere o escono dai sepolcri scavalcandone il bordo. Un risorto è già contrassegnato dall’aureola della santità. Altri mostrano la tonsura della loro condizione di religiosi. Tutti si sottopongono al giudizio di Dio.
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