Itinerario nella provincia di Brescia
Darfo-Boario Terme. L’Oratorio dei Disciplini a Montecchio
Le tappe dell’itinerario
Darfo–Boario Terme è il comune più importante della Valcamonica, per numero di abitanti e per l’insieme delle sue attività economiche. Sorge sulle due rive del fiume Oglio, allo sbocco della laterale valle di Scalve. La frazione di Montecchio, poco a nord di Darfo, custodisce la Chiesa della Confraternita dei Disciplini, nota anche come Oratorio dei Morti. L’interno è rivestito da un ampio ciclo pittorico della metà del Quattrocento dedicato alla crocifissione di Gesù, all’ascensione, al Giudizio universale e alla Madonna della Misericordia.
Al centro della volta a crociera spicca la grande mandorla iridata, sostenuta da una schiera di angeli, nella quale il Cristo giudice, biondo e imberbe, rivestito del mantello rosso, siede sull’arcobaleno della nuova alleanza: con la mano destra benedice i beati e con la sinistra apre il libro della vita. Il Cristo è affiancato dalla corte celeste, ordinatamente disposta in settori orizzontali convergenti. Il registro più basso ospita i dodici apostoli - sei per lato - seduti sui troni del tribunale celeste. Il registro centrale ospita a destra i Dottori della Chiesa (Papa Gregorio Magno, San Girolamo con la berretta cardinalizia, Sant’Ambrogio e Sant’Agostino con le tiare da Vescovo) e a sinistra i quattro evangelisti (Matteo, Marco, Luca e Giovanni). Il registro superiore ospita a sinistra i Martiri (il primo è Stefano, che ha sul capo le pietre della lapidazione) e a destra i Confessori (Papa Silvestro, due Vescovi e un religioso). Il registro inserito in senso inverso sull’altra campata descrive i santi fondatori degli ordini religiosi, i profeti e i patriarchi (Noè con l’arca, Mosè con le tavole del decalogo).
Uno spazio tutto particolare è attribuito a Maria, la madre di Gesù. Nel Giudizio universale la Madonna assolve il ruolo di avvocata dei peccatori e viene perciò spesso raffigurata in ginocchio, impegnata nella preghiera d’intercessione per impetrare la misericordia del Figlio nel Giudizio. Qui a Montecchio questo ruolo di Maria si dilata. Nella volta è raffigurata mentre apre il suo ampio mantello della Misericordia, accoglie e protegge i fedeli inginocchiati. Due angeli le pongono sul capo la corona di regina del cielo e altri angeli sollevano i lembi del mantello. L’ultimo lembo è retto da Giovanni Battista (nel ruolo di secondo intercessore) e da San Francesco. Sotto il mantello si raccolgono a sinistra gli uomini (il papa, cardinali, vescovi, religiosi e, ultimi, i fratelli Disciplini col cappuccio bianco sul capo e la schiena scoperta con i segni della flagellazione). A destra si radunano le donne (una regina, nobildonne, monache, donne velate e popolane).
Sull’arco è descritta la scena della risurrezione dei morti. Gli angeli tubicini fanno squillare le trombe del giudizio gridando: surgite mortui, venite ad iudicium. I sarcofaghi si scoperchiano e i morti si levano a sedere. Hanno ancora le sembianze di scheletri e di mummie e indossano i sudari sepolcrali. Tutti si pongono in preghiera e attendono la sentenza del giudice.
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