Itinerario nella provincia di Milano
San Zenone al Lambro. Il Giudizio finale di Angelo Savarè
Le tappe dell’itinerario
San Zenone al Lambro è un centro del Lodigiano che fa capo amministrativamente alla città metropolitana di Milano. Nella frazione di Santa Maria in Prato, l’artista contemporaneo Angelo Savarè ha dipinto nel 2002 sulla facciata interna della chiesa parrocchiale un grande Giudizio universale. Il Cristo giudice è in piedi, con la tunica bianca e il mantello rosso, la croce in mano, che leva il dito della mano destra in segno di giudizio ma anche di insegnamento ai fedeli: “ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l'aspettano per la loro salvezza” (Eb 9, 27-28). Il rosone della facciata è stato genialmente inserito nel dipinto, figurandovi a un tempo come il sole luminoso al vertice del cielo e come la sfavillante mandorla, varco divino attraverso il quale Gesù è sceso dall’empireo. Un doppio corteo di angeli in volo accompagna la Trinità divina, che vede Dio Padre e la Colomba dello Spirito ai lati del Figlio. Ai piedi del giudice la madre Maria accoglie misericordiosamente a braccia aperte i beati che giungono in Paradiso. Nell’umanità salvata che si raccoglie intorno al Cristo si colgono bei riferimenti evangelici alle opere di carità e alle beatitudini. Lasciate le nuvole del cielo e scesi sulla terra, l’artista ha dipinto la risurrezione dei morti, con i corpi dei risorti che escono dalla terra e si pongono in preghiera, inginocchiati davanti al giudice. Ai due lati del portone centrale è raffigurato il baratro dell’Inferno. L’Inferno di Savarè riproduce l’immagine della voragine infernale nel Giudizio finale trecentesco nella cattedrale della vicina Lodi. Colpiti dai raggi del giudice, i dannati precipitano nel fondo. Colpisce la presenza tra essi dei terroristi armati di mitra e di odio e degli schiavi dei soldi e del consumismo.
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