Itinerario nella provincia dell’Aquila
Giustizierato d’Abruzzo Ultra
Le tappe dell’itinerario
La resurrezione dei morti nella Collegiata di San Giovanni a Celano
Dalla Piana del Cavaliere valichiamo le Dolomiti d’Abruzzo e scendiamo nella Marsica per raggiungere Celano. La chiesa dedicata ai Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista si trova nel cuore della Celano medievale, non lontano dal quel Castello Piccolomini che fa ammirare la sua mole dominante da tutta la conca del Fucino. La chiesa mantiene ancora le forme romaniche tipiche dell’età della sua fondazione, la seconda metà del Duecento, ma è stata tormentata dai periodici terremoti e dalle successive ristrutturazioni. Quel che ci attira è però la decorazione pittorica residua, restaurata di recente, nella navata di destra, per la quale si fanno nomi di artisti abruzzesi importanti. Vi è in particolare dipinta una visione del Giudizio finale o, per essere più precisi di tre scene in cui si articola il secondo avvento: il Cristo giudice, gli angeli trombettieri e la risurrezione dei morti. Il Cristo giudice è raffigurato a torso nudo e con le mani alzate mentre esibisce le piaghe delle mani e del costato che testimoniano la sua passione e il suo sacrificio per la salvezza dell’umanità. I danni e le lacune della pittura non consentono una lettura completa della scena. Si vede però nitidamente il giudice che sfonda i cieli e appare all’umanità risorta assiso sul trono del Giudizio. Reca sul capo un nimbo crucifero (un’aureola bianca segnata dai bracci di una croce rossa) ed è circondato dai cori degli angeli (serafini dal colore rosso).
Alla destra del Cristo due angeli tubicini biancovestiti si appoggiano alle nuvole piegando il ginocchio destro per aiutarsi a soffiare nelle loro lunghe trombe e risvegliare i morti ai quattro angoli del mondo per chiamarli al giudizio universale.
La scena della risurrezione dei morti è certamente la più originale e ricca di particolari anche inattesi. Tre corpi nudi di morti risorgono direttamente dalla nuda terra, riprendono vita, scrutano il cielo e congiungono le mani nel gesto della preghiera e della domanda di salvezza. Altri tre corpi si sollevano dai loro sepolcri di marmo bianco. Deliziosa è la scena dei due cari che si ritrovano, si abbracciano, si aiutano reciprocamente a sollevarsi dalle rispettive tombe e indicano il cielo dove è apparso il Giudice. Il pittore non dimentica infine i morti che sono stati divorati dalle bestie feroci e più in basso dipinge un’aquila rapace, un lupo e un orso che vomitano teste, mani e altri poveri resti di creature sbranate, restituendole alla nuova vita. È questa una scena molto rara in occidente e invece assai diffusa nell’iconografia del secondo avvento di tradizione bizantina.
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