Itinerario nella provincia dell’Aquila
Giustizierato d’Abruzzo Ultra
Le tappe dell’itinerario
L’Aquila: la chiesa del Suffragio, l’affresco di San Silvestro e il museo di San Giuliano
Scendiamo ora nel capoluogo. La chiesa di Santa Maria del Suffragio in Piazza Duomo, chiamata popolarmente la chiesa delle Anime sante, è diventata un simbolo della città dell’Aquila martoriata dal terremoto, a causa della caduta della cupola e della sua successiva spettacolare messa in sicurezza e parziale riapertura. Voluta dall’arciconfraternita del suffragio, riporta nella sua decorazione alcuni temi tipici dell’oltretomba e della relazione tra i morti e i viventi. All’interno erano visibili gli stucchi settecenteschi del Feneziani dedicati ai Novissimi, con le scene della morte, del giudizio, dell’inferno e del paradiso. Il timpano che sovrasta il portale d’ingresso mostra uno scheletro, immagine allegoria della morte che regge una scritta di San Giovanni Crisostomo che è un messaggio ai vivi: iuvetur mortuus non lacrymis sed precibus supplicationibus et elemosynis, e cioè ai morti non giovano le lacrime, ma piuttosto le preghiere, le suppliche e le elemosine. Più in alto, sempre sulla facciata, un medaglione scolpito raffigura la Vergine del suffragio, nel ruolo di “avvocato dei peccatori”, che intercede presso il figlio (raffigurato bambino sulle sue ginocchia) a favore delle anime purganti che soffrono tra le fiamme del Purgatorio.
Poco lontano la chiesa di San Silvestro mostra anch’essa le ferite del recente terremoto. Il suo elegante interno gotico custodisce nell’abside mediana un ciclo di affreschi dei primi del Quattrocento. Sono due scene maestose di trionfo: la prima è la gloria della Madonna tra gli angeli e la seconda è il trionfo di Cristo. Maestà che si stagliano sul caratteristico sfondo azzurro del cielo stellato. La Majestas Domini comprende alcuni elementi che sono tipici della seconda parusia del Signore nel giudizio universale. Il primo elemento è la mandorla trionfale sorretta da sei angeli nella quale il giudice appare alle creature. Il secondo elemento è la presenza degli intercessori, le figure della madre e del precursore Giovanni Battista, raffigurate in ginocchio e oranti nella volontà di temperare l’ira del giudice. Il terzo elemento è il coro dei dodici Apostoli, disposti a schiera su due ali, secondo le parole dell’evangelista Matteo: Voi che mi avete seguito, quando, nella rigenerazione, il figlio dell’uomo siederà sul trono della sua maestà, siederete anche voi sopra dodici troni per giudicare le dodici tribù d’Israele.
Appena fuori della città si trova il Convento di San Giuliano, molto popolare tra gli aquilani anche perchè punto di partenza per le passeggiate fuori porta. Il suo interessante museo custodisce un piccolo rustico trittico in legno di arte copta del secolo diciottesimo, proveniente dal Corno d’Africa. L’artista vi ha raffigurato la scena del giudizio universale: gli angeli del giudizio, dotati di spada, sono dipinti sulle ante laterali richiudibili e sei angeli trombettieri ornano il pannello centrale. Il Cristo giudice, seduto su uno scranno invisibile, separa con le mani i giusti dai dannati. Il gruppo dei reprobi protegge con le mani le proprie nudità. Gli eletti vestono invece l’apocalittica veste candida del premio eterno.
>> la Mater Indigentium tra Pereto e Rocca di Botte
>> la resurrezione dei morti nella Collegiata dei Santi Giovanni a Celano
>> il giorno dell’ira (Dies Irae) di Tommaso da Celano
>> la fine del tempo nell’abbazia di Santa Lucia a Rocca di Cambio
>> il Giudizio finale nella chiesa dell’Assunta di Assergi
>> L’Aquila: la chiesa del Suffragio, l’affresco di San Silvestro e il museo di San Giuliano
>> il Giudizio finale di Santa Giusta a Bazzano
>> il Giudizio finale in Santa Maria ad Cryptas a Fossa
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