Itinerario nella provincia di Trento

Pieve Tesino. Il Giudizio finale sul Colle San Sebastiano

Le tappe dell’itinerario

Pieve Tesino, al margine della bella conca tesina, si allarga a ventaglio sulle falde meridionali del monte Silana e del bosco di Santa Maria. La sua notorietà è soprattutto legata alla figura di Alcide De Gasperi, che qui nacque nel 1881e la cui memoria è tenuta oggi viva dalla Casa Museo.

Nei pressi del paese, sulla sommità del colle morenico di San Sebastiano, gli abitanti edificarono nel 1479 una chiesa per tener fede al voto contratto con santi Sebastiano e Fabiano che avevano tenuto lontano la peste bubbonica. Oggi la chiesa dedicata ai due santi, grazie al suo parco, è un punto di ritrovo e meta di passeggiate, da cui si gode anche una splendida vista su tutta la valle.

La volta della navata è decorata da un dipinto del Giudizio universale, nel quale il pittore ha cercato di risolvere i problemi legati all’insolita prospettiva. La figura chiave è quella di Gesù, nelle vesti del giudice, che scende sulle nubi lasciandosi alle spalle il varco luminosissimo dell’empireo e poggiando i piedi sul globo terrestre. In adesione all’iconografia controriformista la figura del Cristo si compone nella Trinità e si accompagna alle immagini di Dio Padre e della colomba dello Spirito Santo. Un angelo affianca al Cristo la croce del sacrificio e la esibisce ai risorti. Dal cielo si lanciano in volo verso la terra gli angeli tubicini che chiamano i morti alla risurrezione con lo squillo delle loro trombe. Sul cerchio di nuvole sottostante la Trinità si affolla la corte celeste. Al centro è Maria, la madre di Gesù, che s’inginocchia ai piedi del figlio per intercedere a favore dell’umanità risorta. A sinistra è il gruppo degli Apostoli che assume il ruolo di tribunale celeste: si riconoscono facilmente Pietro (con le chiavi), Paolo (con la spada), Giacomo (col bordone), Bartolomeo e gli altri. Sulla destra è il gruppo dei santi; notiamo Sebastiano (con la palma e il mantello rosso del martirio e le frecce in mano), Fabiano (con i paramenti del papa), Lorenzo (con i paramenti da diacono e la graticola del martirio), Francesco e Domenico fondatori dei rispettivi ordini religiosi.

Più in basso la scena s’incupisce e diventa un livido notturno sotto una falce di luna. Presiede la scena la grande figura alata dell’arcangelo Michele, che indossa l’armatura di capo delle milizie celesti e procede alla pesatura delle anime dei risorti. Al di sotto la massa dei dannati precipita verso l’Inferno.

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