Itinerario nella provincia di Trento
Tenno. I regni dell’aldilà visti da Giuliano da Verona
Le tappe dell’itinerario
Il comune di Tenno, posto a presidio del Sarca e dell’alto Garda non lontano da Arco e Riva, propone ai visitatori i gioielli della sua storia, come il borgo medievale di Canale, la zona archeologica di San Martino, il borgo di Frapporta, il castello e la chiesetta di San Lorenzo, una delle più rilevanti espressioni del romanico trentino. L'interno della chiesa conserva pregevoli affreschi di epoche diverse, quali il martirio di San Lorenzo e di San Romano e nella calotta dell’abside il Giudizio universale eseguito nel 1384 dal veronese Giuliano d'Avanzo.
La visione del giudizio è dominata dalla grande figura del Cristo in maestà. Egli è seduto sul trono e poggia i piedi su una predella di legno, secondo il vangelo delle beatitudini matteane che afferma che «il cielo è il trono di Dio» e che «la terra è lo sgabello dei suoi piedi». Il Cristo si manifesta per la sua seconda venuta in un varco a forma di mandorla nel cielo, contornato da un grande arcobaleno. Nell’alto dei cieli si osservano i segni apocalittici della fine del tempo: i grandi astri, il sole e la luna, si oscurano e cessano di scandire il tempo ordinario. La Maiestas Domini è affiancata dal tetramorfo: l’aquila di Giovanni, l’angelo di Matteo, il bue di Luca e il leone di Marco fanno corona a Gesù con i libri aperti dei quattro vangeli. Ai piedi del giudice pregano in ginocchio i due intercessori, la madre di Gesù con le braccia incrociate sul petto e Giovanni Battista a mani giunte. Sopra di loro volteggiano gli angeli tubicini: le loro trombe ornate di vessilli crociati suonano chiamando i morti alla risurrezione.
Il particolare più originale dell’affresco è la raffigurazione dei luoghi dell’aldilà. Il Paradiso è un recinto quadrato poggiato su una base e ornato di fregi, che rimanda vagamente alle mura dell’apocalittica città celeste. L’interno del recinto è affollato di beati rivolti in preghiera verso il Cristo. Il triregno papale, le berrette cardinalizie, la mitria vescovile, il velo monacale e le tonsure dei consacrati individuano le diverse componenti delle gerarchie ecclesiastiche e del popolo di Dio. Di fronte è collocato un recinto analogo, dello stesso formato quadrato, poggiato su una larga base. Esso però si rivela come un edificio a due piani. La terrazza in alto è popolata di personaggi speculari e simmetrici rispetto alla popolazione del Paradiso. I loro visi sofferenti e la loro posizione orante li definiscono come anime che espiano la loro pena nel Purgatorio e attendono la liberazione. Il piano inferiore dell’edificio è dotato di tre aperture che lasciano intravedere le fiamme. Si tratta quindi della fornace dell’Inferno nella quale i diavoli gettano i corpi dei dannati.
Visioni dell’aldilà
Percorsi apocalittici in Italia
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