Itinerario nella provincia di Rieti
Dies Irae in Sabina
Le tappe dell’itinerario
Il giudizio universale di Colli sul Velino
Se pensate che i Novissimi siano ormai fuori moda ed emarginati dalla mentalità contemporanea vi suggerisco di spingervi fin qui, a Colli sul Velino, terra di confine tra Lazio e Umbria. Il viaggio è remunerativo. I laghi di Ventina e Piediluco sono a un passo e quelli di Ripasottile e Lungo bene in vista sullo sfondo della Valle Santa, dei luoghi francescani e di tutta la catena innevata del Terminillo. Nella chiesa di Santa Maria Maddalena l’artista locale Franco Bellardi ha dipinto nel 1996 un ciclo che parte dall’Annunciazione, racconta il battesimo di Gesù, l’ultima cena, la resurrezione e si conclude con il giudizio universale. Bellardi ha “convocato” per il giudizio tutta la popolazione del suo paese e vi ha ritratto i suoi amici, le famiglie e i bambini che giocano all’ombra del moderno municipio e della parrocchia. La dimensione temporale è espressa dalle diverse età della vita e dalla cerniera della morte, simbolizzata da un cimitero stilizzato, che è insieme termine dell’esistenza e apertura all’eternità. Lo dimensione spaziale del dipinto ha per riferimenti il “locale”, con l’immagine del paese sul colle, proteso verso la piana reatina, con i suoi poderi e i laghi, e “l’universale”, reso nell’immagine cosmica dei pianeti e del globo della Terra con l’Italia in evidenza. Nello spazio celeste la Croce, portata dagli angeli sulle nuvole, annuncia Gesù, il giudice misericordioso, affiancato dalla Madonna e dalla singolare immagine delle tre Marie. I morti risorgono e ascendono lietamente al cielo. Qualcuno mostra la fatica della purificazione. Ma sull’orizzonte di Colli sul Velino c’è solo il cielo. L’inferno è cancellato, non esiste, quasi che Dio fosse costretto dall’artista ad essere buono nel suo “giudizio”. L’ultimo particolare da segnalare per la sua originalità è la presenza sulla scena escatologica di tutti gli animali domestici di Colli: il gatto, l’oca, la mucca, il pollaio, i pesci, il pappagallo, le colombe, il cane pastore, i cavalli. E’ la visione paolina della ricapitolazione universale in Cristo.
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