Itinerario in Umbria
Todi. Il Giudizio finale nel Duomo
Le tappe dell’itinerario
La Concattedrale di Santa Maria Assunta a Todi ha sulla controfacciata un grande affresco raffigurante il Giudizio universale realizzato nel 1596 da Ferraù Fenzoni da Faenza. Sono numerose le citazioni del Giudizio di Michelangelo nella Cappella Sistina, a cominciare dalle immagini del Cristo giudice che leva imperiosamente il braccio e pronuncia la sentenza e della Madre di Gesù che prega a mani giunte in una supplica di intercessione per l’umanità. Nell’arco in alto e nel risvolto del rosone è descritta l’apparizione in cielo dei segni della Passione di Gesù; la croce e la colonna della flagellazione risultano in grande evidenza; compaiono poi la canna con la spugna imbevuta d’aceto e la lancia di Longino, i chiodi e la corona di spine. Gli angeli presentano al Signore i progenitori Adamo ed Eva, ora che la nuova alleanza ha superato il peccato originale e che il Limbo dei padri è stato aperto. Il cielo dei beati accoglie il buon ladrone Disma con la sua croce e la folla dei martiri che alzano le loro palme.
Al centro della composizione è un gruppo di angeli che suona le trombe per risvegliare i morti e chiamarli al giudizio, affiancato da altri due angeli che aprono i libri del giudizio, dove sono annotati i curriculum vitae di tutti gli uomini con l’elenco delle opere buone e di quelle cattive.
Nello spazio inferiore sinistra è descritta la scena della risurrezione dei morti. I corpi fuoriescono dalla nuda terra o spezzano i coperchi dei sarcofaghi, si rianimano e rivolgono gli occhi al cielo in attesa della sentenza del giudice. I corpi più pesanti sono amorevolmente aiutati a sollevarsi grazie all’intervento di altri risorti. Gli angeli abbracciano e conducono in cielo i beati. Nello spazio inferiore destro è invece rappresentato l’Inferno. Caronte traghetta i dannati sulla sua barca e li rovescia con violenza a colpi di remo tra le braccia dei diavoli nell’anticamera della fornace fiammeggiante. I demoni fanno da collettori dei reprobi: un demonio preleva un risorto direttamente dal sepolcro e se lo carica sulle spalle per portarlo all’Inferno; un secondo demonio sale addirittura in cielo a catturare una peccatrice; un terzo demonio placca una dannata che cerca nella fuga una via di scampo. La scena, per la sua collocazione a contatto diretto con i fedeli, trasmette con buona efficacia il suo carattere ammonitore.
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