Itinerario nella provincia di Frosinone

Cose dell’altro mondo in Ciociaria

Le tappe dell’itinerario

Una telecronaca diretta della fine del mondo


Prima di lasciare Sora ci rechiamo in Via Cittadella, al numero 40. Una lapide ricorda che questa è la casa natale di Vittorio De Sica, attore e regista ancora popolarissimo. Tanti i suoi film, periodicamente riproposti dalle tv, da Sciuscià a Miracolo a Milano, e tra questi, uno dedicato particolarmente alle drammatiche vicende belliche nella sua terra, La ciociara. Vittorio De Sica ha anche girato un film curioso e fantastico, “Il giudizio universale”, sceneggiato da Cesare Zavattini. Il film prova a immaginare che cosa succederebbe se oggi venisse annunciato il giudizio finale. Ed è così infatti che inizia il film, con una voce professionale che viene dall’alto del cielo e si diffonde su Napoli, dando l’annuncio: “Alle diciotto comincia il giudizio universale”. Come reagisce la gente? La folla che alle diciotto gremisce la piazza grande sembra di marmo. Stanno tutti immobili, paralizzati dalla paura; alcuni abbracciati come bambini di fronte a un pericolo. Qualcuno tiene le mani sulle orecchie per non sentire. Qualcuno se ne sta tutto raccolto nelle spalle, come chi aspetta una mazzata sul capo. Qualche altro agita la bocca facendo capire che biascica delle frettolose preghiere. Il solo a muoversi è il venditore ambulante napoletano che fa buoni affari vendendo dei cornetti portafortuna a cento lire. La gran voce dal cielo, annunciata da un tuono, avverte che le persone saranno chiamate a giudizio in ordine alfabetico. Il silenzio è allora rotto dall’urlo di gioia di un tale che fa di cognome Zuzzurru. Il primo dei giudicati è accusato di essere goloso di zuppa inglese. Il secondo è un commerciante di stoffe ed è accusato d’essere avaro. Il terzo è accusato di odio verso i negri. Il giudizio universale prosegue mentre scoppia un furioso temporale che rovina l’audio della voce dal cielo. Sotto la pioggia battente, la gente scappa cercando un riparo. E’ il diluvio universale? No, è solo un temporale passeggero. Il sole tornerà a splendere e la normalità sarà restaurata. La gente riprende le sue abitudini dimenticando il brutto momento passato. Il film si chiude con il dialogo tra due napoletani. Il primo chiede: “Scusi, ma sto Giudizio Universale? Non se ne parla proprio più?” E l’altro risponde: “Si vede che è rimandato”. Il primo incalza: “A quando?” E il secondo:  “E chi lo sa…” facendo un gesto che significa: chissà come gira a quello lassù.

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