Itinerario nella provincia di Venezia

Venezia. Il Giudizio finale di Palma il Giovane

La Sala dello Scrutinio nel Palazzo Ducale di Venezia era il luogo dove, al tempo della Serenissima, si scrutinavano i voti delle elezioni e delle votazioni consiliari che si tenevano nella vicina Sala del Maggior Consiglio. Era quindi un ambiente di prestigio che aveva diritto a un’adeguata decorazione. Ciò spiega perché i dipinti sulle pareti riproducano alcuni episodi di storia militare che esaltano le gesta dei veneziani, come la battaglia di Lepanto e la vittoria dei Veneziani sui Turchi ai Dardanelli. E spiega anche perché la parete sud sia decorata da un grande Giudizio Universale, opera di Jacopo Palma il Giovane, dipinto fra il 1594 ed il 1595. Il Giudizio universale, simbolo di esercizio della giustizia e di separazione delle virtù dai vizi, è idealmente collegato e teologicamente propedeutico al Paradiso di Tintoretto che decora la successiva Sala del Maggior Consiglio.

Al centro di una luce sfolgorante, Gesù scende dall’empireo, sostenuto in volo da uno stuolo di angeli e circondato dai cori angelici. Egli pronuncia il giudizio benedicendo con la mano destra gli eletti e respingendo con la mano sinistra i dannati. Al suo fianco figurano gli intercessori: Maria, la madre di Gesù, e Giovanni Battista, il precursore, nell’aspetto di un eremita del deserto. Alle loro spalle figura il tribunale celeste dei dodici apostoli, individuati dai loro tradizionali attributi. Il giovane apostolo Giovanni si colloca vicino a Maria, come fece sotto la croce.

Lo spazio aereo tra il cielo e la terra è tagliato dal volo di quattro angeli tubicini e dalle linee sghembe delle loro lunghe trombe che suonano per chiamare i morti al risveglio.

Sotto la lapide di pietra è raffigurata la risurrezione dei morti: le mummie si sollevano e riprendono le loro antiche sembianze umane. A sinistra si forma il corteo dei beati che viene accolto fraternamente dagli angeli e accompagnato verso il Cielo. A destra vediamo invece il corteo dei dannati, scacciato dagli angeli guerrieri; accolti dai diavoli, i reprobi precipitano nella fornace infernale, non descritta ma solo annunciata dal riverbero delle fiamme.

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