Itinerario nella provincia di Venezia

Venezia. Il Giudizio finale di Antonio Zanchi

Siamo a Campo San Fantin, nel Sestiere di San Marco, a Venezia. Uscendo dal teatro della Fenice o dalla vicina chiesa abbiamo di fronte la bianca facciata dell’Ateneo Veneto, il palazzo di fine Cinquecento un tempo sede della Scuola Grande di San Fantin o Scuola di San Girolamo. Nelle sue stanze di rappresentanza sono ancora custodite, nonostante le spoliazioni avvenute, numerose opere d’arte. Se visitiamo la sala dedicata a Nicolò Tommaseo possiamo ammirare sulla volta una grande tela del Giudizio universale dipinta nel 1674 da Antonio Zanchi, pittore veneto operante a cavallo tra Sei e Settecento.

Osservata dal basso la tela trasmette efficacemente l’idea illusionistica di un evento che si sviluppa in una prospettiva top-down. Attraverso un varco circolare aperto nei cieli, illuminato dalla luce accecante dell’empireo, il Cristo scende sulla terra sulle spalle di due angeli portatori per giudicare l’umanità. Lo affiancano le due figure umilmente prostrate nella preghiera d’intercessione della madre Maria e di Giovanni Battista. Gli angeli tubicini suonano le trombe che chiamano i morti alla risurrezione universale. L’alter ego di Gesù è l’arcangelo Michele: la sua spada fiammeggiante intimorisce i dannati, li scaccia dalla presenza di Dio e li fa precipitare nel baratro dell’Inferno. La scena della caduta dei dannati e gli scorci dei corpi in caduta libera costituiscono un pezzo di bravura. Sull’altro versante vediamo un vortice di corpi che si avvita verso l’alto con moto ascensionale. I corpi che vediamo sul fondo sono i risorti. Essi si sollevano dai loro sepolcri risvegliati dalle trombe angeliche e guardano verso l’alto, in attesa della sentenza del giudice. I libri aperti descrivono le opere buone e cattive compiute in vita. Gli angeli scendono in volo sulla terra per abbracciare i corpi dei giusti e trasportarli in cielo. L’ascensione degli eletti va a comporre la grande platea dei beati nel Paradiso celeste, ai piedi del Cristo.

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